È notizia di questi giorni che 57 milioni di euro, inizialmente destinati al potenziamento e alla velocizzazione della linea ferroviaria Terni–Rieti–Sulmona, sono stati dirottati sul miglioramento delle stazioni romane. Tutto questo è avvenuto nel silenzio generale delle istituzioni locali, Comune e Provincia di Rieti, della Regione Lazio e dei parlamentari e consiglieri regionali espressione del territorio.
Rappresentanti tutt’altro che silenziosi, anzi, decisamente entusiasti quando, alla festa del peperoncino, il presidente delle Ferrovie dello Stato ha nuovamente parlato della futura tratta Rieti–Passo Corese. Peccato che, ancora una volta, non si sia sbilanciato minimamente sui tempi. E basta un po’ di buon senso nemmeno serve essere ingegneri, per capire che i 44 milioni stanziati sono a malapena sufficienti per studi preliminari e progettazioni. Di certo non per un’opera che richiederà viadotti, gallerie e interventi strutturali complessi. E in ogni momento quei fondi potrebbero essere dirottati altrove, verso opere ritenute più “convenienti” da un punto di vista finanziario.
Stessi rappresentanti, ancora una volta molto loquaci, anche di fronte alla notizia del finanziamento da 10 milioni per la riqualificazione dell’aeroporto Ciuffelli. Ma i lavori, si apprende, partiranno non prima del 2027. Il progetto RAM, all’interno del quale rientra anche il Ciuffelli, prevede collegamenti a corto raggio tra piccoli aeroporti, serviti da aeromobili leggeri. Forse qualcuno pensa di aver trovato l’uovo di Colombo: i pendolari, invece di continuare ad arrangiarsi con le corse del Cotral, potrebbero volare da Rieti all’aeroporto dell’Urbe (anch’esso inserito nel progetto RAM).
Peccato che nessuno dica se un biglietto costerà quanto una mensilità di stipendio o che, dall’Urbe al centro di Roma, ci vorrà comunque un altro mezzo. Ma, si sa, questi dettagli non riguardano chi prende le decisioni. L’ironia è fin troppo facile, ma questo è il quadro reale. Nel frattempo, Rieti continua a perdere residenti e il suo isolamento, anziché ridursi, si aggrava”. Così nella nota Sinistra Italiana Federazione di Rieti