“Un pensiero amaro, ma necessario. Ci hanno commissariati senza ascoltarci. Come Sindaci della Comunità Montana del Turano, abbiamo appreso della nomina del nuovo Commissario senza confronto, senza avviso, senza rispetto. Questa nomina è stata calata dall’alto, senza alcuna concertazione con i sindaci dei Comuni interessati, che rappresentano le istituzioni democraticamente elette nei territori. È un atto che evidenzia una grave ingerenza politica da parte della Regione Lazio e che rischia di compromettere il legame tra istituzioni e comunità locali.
La nostra richiesta non è politica, ma di dignità istituzionale: pretendiamo rispetto per i nostri territori, spesso dimenticati, ma ricchi di storia, cultura e potenzialità. Le aree interne non possono diventare oggetto di spartizioni di potere, né essere gestite come periferie da controllare. L’imposizione di un commissario espressione di partito e privo di un mandato territoriale è una ferita per la nostra autonomia. Siamo 11 piccoli comuni delle Aree Interne del Lazio. Siamo gli stessi di cui tutti parlano quando si cita la “nuova SNAI”, la rinascita dei paesi, la coesione territoriale. Ma siamo anche quelli che nessuno ascolta, né a Roma né alla Regione. La Regione Lazio ci impone un commissario dall’alto, senza coinvolgerci, come se fossimo semplici spettatori del nostro destino. E intanto il Governo, con la Legge di Bilancio 2025, taglia i fondi vitali per i piccoli comuni: progettazione, sicurezza, scuole, investimenti, perfino i contributi per i paesi sotto i 1.000 abitanti.
La montagna si governa con chi ci vive, non con i decreti. I paesi si salvano con i servizi, non con gli spot. Le Aree Interne si rilanciano con l’ascolto, non con le nomine politiche. Chiediamo una cosa semplice: essere trattati con rispetto. Perché ogni giorno, come sindaci, stiamo nei territori, tra problemi veri, persone vere, paesi che cercano di restare vivi. Non possiamo accettare che le scelte vengano prese altrove, sopra le nostre teste, mentre ci vengono tolti gli strumenti minimi per lavorare.
È arrivato il momento di dirlo chiaramente:
La Regione Lazio non ascolta i Sindaci della Valle del Turano.
Il Governo taglia le gambe ai piccoli Comuni.
E allora ci chiediamo: la “Strategia per le Aree Interne” è davvero un progetto di rilancio… o solo una bella etichetta vuota?
Io non ci sto. E come sindaco di Castel di Tora continuerò a farmi sentire, insieme agli altri colleghi, per difendere la dignità e il futuro dei nostri territori”.
Così nella nota Cesarina D’Alessandro, sindaco di Castel di Tora