Sindacati: “Rieti merita la giusta considerazione. Nei processi di accorpamento superare logica dei numeri”

“Le Organizzazioni sindacali di CGIL.CISL.UIL, appresa la notizia dell’iter di costituzione del consorzio unico industriale regionale, su loro richiesta, hanno avuto una riunione con il Presidente della Provincia di Rieti, in merito appunto alla fusione dei consorzi provinciali in un unico consorzio regionale.

Il progetto di fusione, pur inquadrato in un contesto generale che prova ad offrire una risposta organizzata alle difficoltà del territorio regionale, di fatto azzera ogni possibilità di incisività del nostro territorio e di tutto il nord del Lazio.

I criteri ragionieristici che lo hanno ispirato, basati sui valori oggettivi di ogni singolo consorzio, non tiene assolutamente conto delle esigenze di rappresentanza delle diverse realtà economiche, sociali e culturali di gran parte della regione ed in particolare del territorio della nostra Provincia, già dichiarato area di crisi complessa nonché devastato dal sisma del 2016. Nella costruzione di tale accorpamento, così come paventata, i territori più piccoli non avranno la possibilità di alcun peso decisionale. In questa situazione, il territorio reatino, è il più penalizzato perché, di fatto, entra nel consorzio unico con il proprio capitale, ma alla fine avrà lo stesso peso di chi dovesse entrare senza avere un proprio consorzio.

Nei principi ispiratori della costituzione del consorzio unico si prova ad assegnare una dignità rappresentativa alle provincie del Lazio come pure a traguardare le zone svantaggiate per eventi sismici o per crisi strutturali del sistema industriale, ma poi, nei fatti, relega il territorio di Rieti a mero spettatore di decisioni che verranno prese altrove.

La legge 7 del 2018, assegnava alle province che entravano con i propri consorzi un posto garantito in consiglio di amministrazione, dal progetto di fusione in approvazione in questi giorni, invece, quella che era una garanzia è diventata una raccomandazione che non tutela affatto il nostro territorio.

Non è questa la sola norma del progetto ad essere limitativa della dignità delle provincie, infatti le commissioni che si dovrebbero costituire sui territori non hanno peso nel processo decisionale fornendo solo un parere consuntivo e non vincolante selle decisioni strategiche che si prenderanno in futuro.

Insomma ci troviamo di fronte all’ennesimo progetto, condivisibile negli intenti, ma che nella realizzazione concreata non rispetta le diverse realtà territoriali ma le pensa solo come valore economico o elettorale.

Per tutto quanto detto invitiamo ogni istituzione locale, i rappresentanti politici regionali e parlamentari nazionali ad attivarsi affinchè un progetto, potenzialmente condivisibile, non si traduca nell’ennesima messa all’angolo del territorio reatino e più in generale dei piccoli territori delle aree interne”.

CGIL Claudio Coltella – Carlo Costantini
CISL Paolo Bianchetti
UIL Paolucci Alberto