“La Presidente della Provincia di Rieti, Roberta Cuneo, che da mesi afferma di volere un dialogo costruttivo con le Organizzazioni Sindacali, ha fatto rimuovere le bandiere e lo striscione che le organizzazioni stesse avevano apposto sulla recinzione della sede della Provincia a seguito della proclamazione dello stato di agitazione dei dipendenti, a cui era seguito anche uno sciopero di due ore partecipato da più dell’ottanta per cento dei dipendenti.
Ricevuta la nota con cui la presidente comunicava questa intenzione, le scriventi hanno immediatamente comunicato che le bandiere e lo striscione sarebbero stati riposizionati in quanto lo stato di agitazione non è stato revocato. Ieri, mentre i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali stavano riposizionando le bandiere, è intervenuta una pattuglia della Polizia di Stato, prontamente chiamata, per identificare gli stessi. Questi fatti, gravi e senza precedenti nella storia delle relazioni sindacali nell’Ente, si commentano da soli.
Le scriventi ribadiscono che lo stato di agitazione del personale dipendente della Provincia di Rieti non è stato revocato e hanno già diffidato la Presidente dal compiere ulteriori azioni autoritarie tese ad impedire o limitare l’esercizio della libertà e dell’attività sindacale, e non solo non si faranno intimidire da questi atteggiamenti ma ne trarranno più forza e convinzione, consapevoli che la strada intrapresa è quella giusta.
È evidente a tutti che le bandiere non sono state rimosse per motivi di sicurezza ma per non rendere evidente anche all’esterno l’incapacità di trovare una soluzione alle problematiche interne di gestione delle relazione sindacali. Chi governa l’Ente dovrebbe avere chiaro il concetto che il problema non sono le bandiere o lo striscione, ma le motivazioni che hanno portato al loro posizionamento e avere un atteggiamento costruttivo non a parole, ma con i fatti. Dunque, chi governa l’Ente?”
FP CGIL Rieti Roma EVA – Stefano Branchi
CISL FP Roma Capitale Rieti – Sandro Antonacci
UIL FPL Rieti – Valter De Santis
