Si conclude con successo la nuova edizione di “Città Invisibili”

Giunge al suo termine la prima parte del FLIPT – Festival Laboratorio Interculturale di Pratiche Teatrali, organizzato dal Teatro Potlach con la direzione artistica del Maestro Pino Di Buduo, in collaborazione con l’I.S.T.A. – Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale diretta da Eugenio Barba, con il sostegno della Regione Lazio e della Fondazione Varrone, e con il patrocinio della Provincia di Rieti e del Comune di Fara in Sabina.

Sabato 21 e domenica 22 giugno, il centro storico di Fara in Sabina si è trasformato in un palcoscenico vivente grazie allo spettacolo “Città Invisibili”, ispirato all’opera di Italo Calvino. Un viaggio sensoriale tra luci, suoni e visioni oniriche, che ha saputo ancora una volta incantare cittadini e visitatori attraverso un percorso itinerante partito da Porta Romana e che si è addentrato nel cuore del borgo.

Tra le numerose postazioni che hanno visto impegnati artisti e compagnie internazionali, ne è stata allestita una anche per la Biblioteca Comunale Abate Alano, protagonista con il gruppo di lettura “Lettura in circolo”. Durante le due serate, dieci lettrici e lettori si sono alternati nella lettura di brani tratti da “Le città invisibili”, offrendo un prezioso contributo letterario che ha arricchito ulteriormente l’esperienza del pubblico.

Il Sindaco di Fara in Sabina Roberta Cuneo ha commentato così: “Città Invisibili è molto più di uno spettacolo, è un’esperienza collettiva che ogni anno riesce a coinvolgere artisti, cittadini e associazioni in un progetto condiviso di bellezza e partecipazione. Grazie alla straordinaria abilità del Teatro Potlach, che rappresenta un’autentica eccellenza del nostro territorio, Città Invisibili è diventato un appuntamento ormai atteso e che richiama l’attenzione di sempre più visitatori. Siamo orgogliosi anche del coinvolgimento della Biblioteca Comunale “Abate Alano” e delle tante realtà locali, che con entusiasmo e passione diventano parte integrante di uno spettacolo corale e partecipato, profondamente radicato nella nostra comunità.