Ci scrive la signora Rosa F. che ci segnala per la nostra rubrica SEI TU IL REPORTER di come a Rieti, le persone e le strutture pubbliche, non abbiamo un minimo di riguardo per le donne in stato interessante e per le persone disabili.
“Tutti devono sapere che in città abitiamo. Penso di parlare a nome di tutte le donne in gravidanza che vivono a Rieti. In questi mesi di gravidanza – commenta la signora Rosa – mi sono ritrovata in tutti i negozi a fare file lunghissime senza che nessuno avesse la gentilezza o il buon senso di farmi passare avanti, anche se spesso vi sono cartelli nei quali si legge “donne in gravidanza e disabili hanno la precedenza”. La legge italiana non prevede espressamente una normativa che obblighi a dare la precedenza ai soggetti più fragili, ma in un paese civile dovrebbe essere un diritto morale. Parliamo comunque di una cosa molto importante.
Arrivata al CUP dell’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti alle ore 11:50, sportello gravidanze, senza persone davanti se non due signore dietro lo sportello che continuavano a fare i conti per chiudere la cassa. Dopo 20 minuti di attesa chiedo se è possibile fissare due appuntamenti, ma mi sono sentita rispondere che lo sportello chiudeva alle 12:05 e che dovevo fare un’altra fila, dove c’erano circa una cinquantina di persone.
Ho provato a chiedere ad un altro sportello e mi sono sentita dire <<…per le gravidanza è più avanti!>>, tutto questo dopo avergli detto che avevano chiuso. Ha anche fatto un sorrisino e mi ha ribadito: <<Chieda ad un altro sportello>>. Tutto ciò è davvero vergognoso. Il problema di Rieti – conclude la signora Rosa – sono solo gli abitanti. VERGOGNATEVI.”