SEI TU IL REPORTER – “Niente più invio di farmaci oncologici al distretto di Magliano Sabina, e i pazienti che non possono viaggiare?”

Riportiamo integralmente la lettera inviataci in redazione da un lettore di Rietinvetrina, malato oncologico:

“Salve! Sono un malato oncologico metastatico  grave e per tutelare la mia persona Vi scrivo con il nome di fantasia: Adriano Meis.

Vivo in provincia di Rieti e dal 1 agosto 2021, per una scelta aziendale la farmacia dell’Ospedale di Rieti, ha comunicato l’intenzione di non inviare più i farmaci per la terapia oncologica al distretto di Magliano Sabina. La gelida comunicazione tramite Email è stata la seguente:

Salve la informo che dal 1° agosto 2021 sono sospesi gli invii dei farmaci ai distretti, pertanto, la invito a recarsi presso la Farmacia dell’Ospedale di Rieti per ritirare la sua terapia. Cordialità.
U.O.C. POLITICHE DEL FARMACO E DEI DISPOSITIVI MEDICI      
U.O.S. ASSISTENZA FARMACEUTICA OSPEDALIERA

Ora, per chi vive come me, distante da Rieti 60 km e si trova in situazioni di salute precarie, percorrere 120 km un giorno al mese, puó risultare veramente “sconveniente”. Vi evito di elencare tutte le problematiche che puó comportarmi questa azione all’apparenza banale, ma Vi basti sapere che per chi come me deve convivere con questo “fastidioso male”, anche solo uscire di casa comporta un problema. Il malato oncologico non si aspetta nulla dalla società! Il malato oncologico vive con la tiepida speranza che la scienza possa migliorargli leggermente l’esistenza!

Inviaci le tue notizie e segnalazioni tramite WhatsApp al numero: 3274969300 tramite email all’indirizzo: seituilreporter@rietinvetrina.it oppure scrivendoci sulla pagina Facebook ufficiale di Rietinvetrina (VAI).

Il malato oncologico, è consapevole di ció che è, e di cosa sarà! Il malato oncologico non pretende nulla, chiede solo, e con ragione, che non gli vengano messi gratuitamente bastoni tra le gambe, perché è proprio l’essere meno adatto a sopportare un simile comportamento. Spero vivamente che l’opinione pubblica, anche grazie ai mezzi di informazione, smuova le coscienze di chi si assume la responsabilità di tali decisioni. Io non parlo solo per me stesso, parlo a nome di tutti i malati che come me, sono ulteriormente svantaggiati. Vi saluto con stima” conclude Adriano Meis