SCADE IL 15 OTTOBRE LA REGOLARIZZAZIONE DEI LAVOREATORI IMMIGRATI

Immigrati a Rieti
Si chiuderà il 15 ottobre prossimo la finestra che concede la possibilità ai lavoratori immigrati e ai datori di lavoro presso i quali gli stessi prestano operano di regolarizzare la propria posizione nel caso non fossero in regola con i documenti necessari a risiedere ed operare sul territorio italiano. La procedura, che è stata denominata “fase di emersione dei lavoratori immigrati irregolarmente presenti in Italia”, è stata avviata lo scorso 15 settembre e ha visto in prima linea i sindacati impegnai con uffici appositamente istituiti nel tentativo di “sanare” quante più posizioni possibili.

Il provvedimento è previsto dal Decreto Legislativo 16 luglio 2012, n. 109, cosiddetto “Decreto flussi” che recepisce la Direttiva europea n. 52/2009. Il decreto prevede di fatto la possibilità per i datori di lavoro, che impieghino da almeno tre mesi lavoratori stranieri "in nero", di chiedere la regolarizzazione del rapporto di lavoro, senza sanzioni.

Ma non tutti i lavoratori irregolari potranno usufruire del provvedimento. A beneficiarne infatti potranno essere soltanto gli stranieri extracomunitari presenti in Italia e irregolarmente impiegati dal 9 maggio 2012 in poi. A differenza della precedente sanatoria, che riguardava soltanto collaboratori domestici e badanti, il presente provvedimento comprende tutti gli ambiti lavorati. Si potranno regolarizzare però soltanto rapporti di lavoro a tempo pieno. Fanno eccezione colf e badanti per le quali sarà possibile sanare anche rapporti part time purché superiori alle 20 ore settimanali.

I lavoratori che faranno ricorso alla sanatoria inoltre dovranno dimostrare con adeguata documentazione, di essere sul territorio nazionale almeno dal 31 dicembre 2011 e di non aver subito provvedimenti di espulsione da parte dell’autorità giudiziaria né di essere, secondo la normativa vigente, considerati una minaccia per la sicurezza e l’ordine pubblico.

La normativa prevede che il datore di lavoro, sia esso cittadino italiano o comunitario o extracomunitario con regolare permesso di soggiorno e che non abbia subito condanne per reati connessi allo sfruttamento degli immigrati, al lavoro nero o al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dichiari di possedere un reddito minimo di 30mila euro annui (il reddito si abbatte a 20mila in caso di regolarizzazione di colf o badanti).Lo stesso datore di lavoro dovrà pagare una somma di 1000 euro al momento della presentazione della domanda e dovrà specificare la tipologia del rapporto di lavoro che si intende regolarizzare (lavoro dipendente, a tempo pieno, part time, lavoro domestico). Qualunque si ala tipologia del rapporto di lavoro da sanare, lo steso comunque dovrà essere comunque in corso almeno dal 9 maggio 2012. Il datore di lavoro dovrà inoltre dimostrare i versamenti di contributi e retribuzioni per almeno sei mesi. Non potranno presentare richieste di sanatoria, i datori di lavoro che hanno avviato in passato procedure di emersione o che hanno fatto richiesta di assunzione dall’estero di cittadini stranieri senza procedere successivamente procedere alla sottoscrizione del contratto di soggiorno o alla successiva assunzione del lavoratore straniere.

Il decreto, a differenza di altri provvedimenti di regolarizzazione dell’immigrazione clandestina, non prevede per tale procedura un numero chiuso di pratiche. Ciò significa che fino all’ultimo giorno, i lavoratori immigrati o i datori di lavoro che vorranno sanare le loro posizioni potranno presentare la documentazione necessaria. Se la stessa sarà completa e correttamente compilata, la pratica di regolarizzazione sarà espletata.

Ciò significa che sarà inutile prodigarsi in una “corsa” allo sportello o avventurarsi in code interminabili ed estenuanti.

Verificata la domanda, lo Sportello Unico per l’immigrazione acquisirà il parere della questura e fatti salvi motivi ostativi legati alla regolarità della procedura e della documentazione o all’ottenimento del permesso di soggiorno convocherà per la presentazione della richiesta del permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Il datore di lavoro, contestualmente, dovrà provvedere alle comunicazioni obbligatorie previste al momento dell’assunzione (Inps, Inail centro per l’impiego).

Le principali sigle di rappresentanza dei lavoratori hanno istituito appositi sportelli presso i quali dare assistenza e consulenza ai lavoratori immigrati ed ai datori di lavoro. La documentazione, come da tradizione italiana, risulta essere non particolarmente snelle e la compilazione delle domande non è particolarmente agevole, soprattutto per chi non ha una buona padronanza della lingua italiana e del burocratese.