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giovedì 4 Settembre 2025
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Sanità, si torna ad assumere, ma i precari da stabilizzare?

Plaudiamo al presidente Zingaretti per la concessione delle autorizzazioni, in deroga al blocco del Turn Over, necessarie ad assumere personale sanitario nelle ASL delle province di Frosinone, Latina e Viterbo.
Dalle notizie battute dalle agenzie e riprese quest’oggi dalla stampa apprendiamo che si tornerà ad assumere, dopo molti anni, anche ai Castelli nella ASL Roma 6 e che nella prossima settimana il presidente affronterà le carenze organiche dell’Ospedale De Lellis di Rieti apportandovi i relativi rimedi.
Non possiamo che dirci soddisfatti della accelerazione impressa dal Presidente e Commissario ad Acta per il piano di rientro dal debito della sanità del Lazio nell’adottare i relativi decreti commissariali autorizzativi, anche se almeno per quanto è a nostra conoscenza, la Regione Lazio non ha ancora un quadro completo e definitivo delle reali necessità assunzionali e/o di mobilità delle Aziende regionali. Si sconta infatti il recente riazzonamento delle ASL romane della Roma A con la E e della Roma B con la C e che sono ancora alle prese con il nuovo atto di autonomia aziendale e quindi impreparate ad avanzare richieste.
Aggiungiamo inoltre che ad oggi ancora non sono noti i totali del personale precario distinto per qualifica in servizio nelle singole Aziende sanitarie e di conseguenza non sono stati definiti i contingenti di personale da stabilizzare nel dettaglio aziendale. Altro buco Nero non definito riguarda il personale a somministrazione ed esternalizzato che su indagine dei sindacati risulta ammontare a migliaia di unità utilizzate per funzioni core della sanità (a titolo esemplificativo citiamo oltre 250 gli interinali infemieri, tecnici ed ausiliari della Asl di Rieti e gli oltre 700 esternalizzati del Policlinico Umberto I, tutti utilizzati in reparti di emergenza e la cui funzione è insostituibile), ma che dalla Regione non si confermano né i numeri né le funzioni.
In pratica si rischia di andare a ricoprire posti in dotazione organica con del personale neoassunto in danno di professionisti che ormai anche da oltre dieci anni operano nel SSR del Lazio, senza peraltro soddisfare le richieste di mobilità interaziendali che giacciono da anni nel dimenticatoio a causa il blocco del Turn Over. Per ultimo rimaniamo sorpresi di apprendere che oltre i servizi “core” collegati alle prestazioni sanitarie si autorizzano assunzioni di dirigenti amministrativi e ingegneri con procedure che non prevedono la selezione.
Il Responsabile Territoriale CISL FP
Sandro Antonacci

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