“La  Direzione Aziendale tace, ma noi non ci stanchiamo di affermare che  l’atto aziendale della Asl di Rieti va profondamente rivisto”. Lo dice  Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina  romana.
“Abbiamo  già sottolineato le criticità del documento presentato dal commissario  straordinario – ricorda Paolucci – Adesso però da una ulteriore analisi  sottolineiamo ulteriori problematiche. Partiamo con la clinicizzazione,  un processo che accogliamo favorevolmente ma non nella forma avventata e  posticcia proposta. Non si ravvede la necessità di sdoppiare la  direzione di ben 9 UOC e una UOSD. Un tale sdoppiamento porterebbe  all’incremento ingiustificato della spesa pubblica, inutili  conflittualità e disordine assistenziale. Avrebbe molto più senso  clinicizzare unità operative ove sono assenti le figure apicali e che  versano realmente in condizioni di gravi difficoltà. E’ anche da tenere  presente che la clinicizzazione di una unità operativa porta con sé  inevitabilmente l’impossibilità di ambire a ruoli apicali per i  dirigenti attualmente in servizio, i quali verrebbero così spinti a  lasciare l’ospedale di Rieti. In sostanza, la clinicizzazione è  un’ottima risorsa, ma potrebbe diventare un boomerang per la nostra Asl  se mal gestita. E l’esperienza miseramente fallita della Asl di Latina  sta lì a dimostrare quanto sosteniamo”.
“Abbiamo già affrontato il tema del fiorire di UOSD, talune illegittime ai sensi del DM70/2015 e prive di buon senso organizzativo, in particolare l’Emodinamica o ingiustificabili per i volumi di lavoro, come la UOSD di Chirurgia Oncologica – aggiunge Paolucci – Verrebbero persino istituite anche due ulteriori UOSD (Pneumologia Interventistica e Medicina dello Sport), prive di personale, le quali sembrerebbero create ad hoc più per dinamiche politiche che per reale necessità operativa. Quella di Medicina dello Sport, ad esempio, non sembra proprio trovare alcuna giustificazione, nè economica, nè assistenziale e tale specialità andrebbe a nostro giudizio probabilmente inquadrata in maniera diversa”.
“Non mancano le perplessità circa la creazione del Dipartimento interaziendale del Farmaco con le Aziende Sant’Andrea e Policlinico Umberto I. entrambe non corrispondenti al quadrante del nostro territorio e con vocazione giuridica diversa – continua il sindacalista – Un dipartimento interaziendale che poggerebbe sull’area ospedaliera quando in realtà dovrebbe essere trasversale occupandosi sia dell’ospedale che del territorio, dove la farmacia della Asl di Rieti dovrebbe assumere un ruolo strategico all’interno di quel non meglio precisato Dipartimento interaziendale. Una struttura cosi concepita non avrebbe ragione funzionale se non quella di destrutturare un servizio attualmente performante”.
“Continuiamo a non rintracciare in questo documento – conclude Paolucci – i principi di efficienza ed economicità che dovrebbero ispirare un atto così strategico per il funzionamento della nostra Asl. Per questo chiediamo al presidente della Regione Rocca e al Dottor Urbani, Direttore della Direzione Salute, uno scatto d’orgoglio che si concretizzi in una immediata e profonda revisione dell’Atto aziendale, perché al momento questo documento appare troppo condizionato da aspetti politici locali, al costo di un aumento ingiustificato della spesa pubblica e foriero di inutili conflittualità e ridotta efficienza gestionale. Senza dimenticare infine che non rintracciamo alcun riferimento in merito alla realizzazione del nuovo nosocomio che dovrebbe sostituire il De Lellis, una struttura attualmente funzionante in una zona a elevata criticità sismica”.



 
                                    

