Salaria, Paolucci Uil: “Le famiglie piangono, ma le infrastrutture restano quelle del secolo scorso”

“Un week end da dimenticare. Un fine settimana con incidenti a ripetizione sulla via Salaria. Domenica pomeriggio quattro persone hanno perso la vita in uno scontro frontale sulla statale che collega Rieti con la Capitale. Quattro persone, tra cui due giovanissimi, non hanno potuto riabbracciare le proprie famiglie. Ma poco prima di questa immane disgrazia c’era stato un altro incidente – questa volta solo con feriti – che aveva costretto la polizia stradale a dirottare il traffico sulla vecchia Salaria. E ancor prima, a due passi da Ornaro, un’altra auto aveva perso il controllo ed era finita di traverso sulla sede stradale. Anche in questa occasione solo tanta paura per la conducente, ma nessuna conseguenza irreparabile. Ma lo stillicidio continua: questa mattina altro sinistro nei pressi di Osteria Nuova”.  Lo dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil Rieti e della Sabina Romana.

“Le dinamiche di quanto è accaduto in queste ore saranno chiarite dai rilevamenti delle forze dell’ordine – spiega Paolucci – ma un fatto è certo: la Salaria è una strada pericolosa, è un’arteria che miete vittime. Ciò che indigna è che non si intervenga per renderla più sicura e permettere così agli automobilisti di viaggiare in maggior sicurezza. Da anni chiediamo che la Salaria, dall’uscita delle gallerie di San Giovanni Reatino fino a Passo Corese e viceversa, venga raddoppiata. E più in generale, da anni la Uil di Rieti si batte affinché questa lingua d’asfalto, a tratti serpeggiante e scoscesa, non resti l’unica infrastruttura che colleghi il nostro capoluogo a Roma”.

“Non a caso – aggiunge Paolucci – siamo impegnati affinché i nostri territori vengano attraversati da una ferrovia. Ci sono progetti, studi, ma tutto resta sulla carta. Tutto si ferma purtroppo sulla carta. E le carte, si sa, sono fatte per finire nei cassetti e lì ingiallire. Di idee ce ne sono, soprattutto per rilanciare la nostra provincia dopo il terribile sisma che ha distrutto Amatrice nell’agosto 2016. Ma nulla che sia in grado di passare dalla promessa, alla progettazione e poi alla realizzazione. Ci sono poi i treni bimodali, che potrebbero raggiungere Roma passando per Terni, sono ovviamente una soluzione temporanea, ma anche questi sono ancora lontani dal venire”.

“Allora soffermandoci a riflettere – dice Paolucci – viene da pensare che le tragedie non insegnano, viene da pensare che si preferisce dimenticarle. Questo sembra accadere da noi, questo sembra capitare nel nostro territorio. Pensate infatti alla terribile notte del 24 agosto 2016; pensate a quanto tempo i mezzi di soccorso impiegarono per raggiungere il luogo del disastro; pensate che il giorno dopo fiorirono gli appelli delle autorità per limitare il traffico privato sulla via Salaria, proprio per consentire ai mezzi di soccorso di raggiungere più velocemente Amatrice. Ecco, adesso chiediamoci: cosa è cambiato in questi ultimi due anni? La risposta è scontata: nulla purtroppo, sulla Salaria si continua a perdere la vita. E per raggiungere Amatrice ci vuole sempre lo stesso arco di tempo. Le infrastrutture restano quelle del secolo scorso”.

“E’ per questo che la politica locale, regionale e nazionale deve riflettere – conclude Paolucci – Deve chiedersi cosa sta facendo di concreto per questo territorio e poi deve darsi un mossa. Cari onorevoli eletti nel nostro territorio, agite, lavorate per questa provincia: è il momento di agire, meno parole e più fatti, perché Rieti necessita di infrastrutture al passo coi tempi”.