Riflessioni sul rischio geologico idraulico a Rieti

In considerazione della recente alluvione, che ha così duramente colpito la costa Nord Orientale della Regione Sardegna apportando lutti e ingentissimi danni, e alla luce del vasto e articolato dibattito che è in corso sulle modalità di gestione del territorio stesso (che vede contrapposti da un lato amministratori locali e urbanisti-pianificatori e dall’altro figure tecnico-istituzionali che si occupano della redazione di Piani di Assetto e Tutela del territorio), noi sottoscritti Geologi Riccardo Massimiliano Menotti e Fabrizio Millesimi riteniamo utile presentare alcune considerazioni sulle “discutibili” soluzioni adottate di recente dall’amministrazione Comunale di Rieti. Ci riferiamo nello specifico alla scelta di ubicare presso la storica Villa Fiordeponti, situata alle porte della Città sulla via Salaria, subito a valle del ponte sul Fiume Turano e sulla sponda destra dello stesso, la Centrale Operativa dell’ARES 118 (Azienda Regionale Emergenza Sanitaria, http://www.ares118.it/).
Da un’analisi della cartografia allegata al Piano Comunale di Protezione Civile (Tav. 05-4 – Rischio Idraulico e Idrogeologico, a scala 1:10.000) risulta che Villa Fiordeponti e parco annesso è posizionata in area di esondazione del fiume Turano, classificato in fascia B dal Piano di Assetto Idrogeologico del Fiume Tevere, e addirittura in alveo a poche decine di metri dal letto del fiume stesso; dalla medesima cartografia risulta inoltre che la quota topografica di riferimento nel “triangolo d’oro”, compreso tra la SS 4 Salaria, il Fiume Turano e la SS 79 Rieti-Terni è indicata in metri 387,3 s.l.m.; di conseguenza ci troviamo ben al di sotto della quota di massima piena indicata dall’Autorità di Bacino del Fiume Tevere in metri 388,52 s.l.m., come si evince dal “Documento preliminare alla progettazione – Realizzazione istituto alberghiero nel Comune di Rieti, redatto dall’Amministrazione Provinciale di Rieti, VIII settore OO.PP.-Edilizia scolastica-Espropri, a firma: il dirigente Arch. Carlo Abbruzzese”.
Comune di Rieti. Assessorato Ambiente e Protezione Civile. PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE. Stralcio TAV. 05-4 – Rischio idraulico e idrogeologico. giugno 2009, revisione aprile 2013. In evidenza il “triangolo d’oro”, la quota m 387,3 s.l.m., la sconcertante assenza in cartografia dell’albergo/convitto dell’Istituto Alberghiero (http://www.comune.rieti.it/piano-comunale-protezionecivile).
Pertanto la scelta di posizionare in un’area a rischio idraulico l’ ARES 118, preposta al coordinamento delle attività in caso di evento maggiore o maxiemergenza, e quindi strategica soprattutto in situazioni di emergenza sanitaria e di calamità naturali, risulta decisamente errata. Quanto asserito e documentato non può essere bollato come “strumentali polemiche legate indirettamente alla costruzione dell’alberghiero, sull’area considerata a rischio esondazione”: proviamo a immaginare cosa succederebbe in caso di evento alluvionale eccezionale, con il f. Turano che esonda fino ad allagare l’area di sosta/autoparco della Villa, rendendo inutilizzabili i mezzi di soccorso e intralciando l’attività della stessa centrale operativa!
Dalle dichiarazioni riportate dal Corriere di Rieti in data 20 settembre u.s. e attribuite all’Assessore Comunale Andrea Cecilia “le procedure in essere come quella del PAI, nonostante l’ARES e la scuola Alberghiera appaiono come casi analoghi, distinguono la normativa in due parti: quella per gli edifici esistenti e quella per i nuovi progetti”: a nostro avviso l’utilizzo della Villa Fiordeponti, edificio storico da tutelare e valorizzare, come sede di un importantissimo Servizio di Emergenza territoriale, non è certamente compatibile con quanto previsto dagli obiettivi di assetto del PAI.
E più in generale ci domandiamo come mai da alcuni anni l’attenzione dei nostri solerti amministratori si concentri in quel “triangolo d’oro” tanto da edificare, in fascia di rispetto ai sensi della Legge Galasso, l’albergo/convitto dell’Istituto Alberghiero (peraltro neanche riportato e menzionato nella cartografia del Piano Comunale di Protezione Civile), di posizionarvi la Centrale Operativa dell’ARES 118 territoriale e infine di progettarvi addirittura il nuovo Istituto Alberghiero?
Chiediamo a tutte le Istituzioni preposte alla Protezione Civile di verificare il rischio che abbiamo evidenziato, restando a disposizione delle medesime per fornire chiarimenti e collaborazione.