Rieti, la prima famiglia allontanata dall’accoglienza e salvata dal progetto Umanitalia

Proponiamo integralmente l’articolo di Avvenire.it a firma di Antonio Maria Mira, pubblicato mercoledì 12 dicembre 2018:

“Solomon, Abdegal, lui ghanese e lei nigeriana, e i loro bellissimi gemelli nati in Italia, non finiranno per strada, non dovranno abbandonare il Cas di Rieti, gestito in accoglienza diffusa dalla Cooperativa sociale Il Volo, e potranno così completare il loro percorso di integrazione.

Sono la prima famiglia ‘salvata’ dal progetto Umanitalia, promosso dalla cooperativa In Migrazione, che si pone l’obiettivo di dare un rifugio alle vittime del decreto Salvini. In particolare le famiglie con bambini. Per non interrompere efficaci percorsi di integrazione.

Così oggi i gemellini tornano all’asilo, i genitori riprendono la scuola, Solomon da lunedì può riprendere gli allenamenti col Rieti rugby mentre un assistente sociale tornerà a seguirli soprattutto per la ricerca lavoro. Tutto questo, oltre alla casa, aveva tolto il decreto sicurezza che dall’1 dicembre blocca il pagamento delle somme per i servizi di accoglienza nei confronti degli stranieri col permesso di soggiorno per motivi umanitari ospiti nei Cas.

Proprio come Solomon e Abdegal che avevano perso tutto. Ma grazie all’umanità e generosità di tanti italiani il loro percorso di integrazione può ripartire. In meno di una settimana sono stati già raccolti più di 10mila euro, che permetteranno alla famiglia di Solomon di proseguire il percorso di integrazione fino a marzo, un tempo sufficiente per raggiungere l’autonomia.

Ora tocca alla famiglia nigeriana di Steve e Victoria col piccolo Christian, nato lo scorso anno a Roma. Ospiti in un progetto di prima accoglienza diffusa, gestito dal consorzio Meeting Point nel comune di Rignano Flaminio, in attesa di entrare in uno SPRAR, dopo il Decreto devono abbandonare il centro e bloccare il percorso di integrazione a pochi passi dal traguardo di una piena autonomia. Ma ci sono concrete speranze che anche loro possano riprendere il cammino. E non solo loro. È giunta, infatti, una richiesta di aiuto per un famiglia in provincia di Reggio Calabria e un’altra per una donna con un bambino nel Reatino. Non ci si ferma, dunque, contando sul cuore aperto di tanti cittadini.”

Fonte: Avvenire.it
Foto: Pagina FB In Migrazione