Sabato sera 6 settembre durante il concerto di Leo Gassmann in piazza Berlinguer a Rieti, durante la Fiera Mondiale del Peperoncino, alcuni manifestanti pacifici hanno esposto bandiere pro-Palestina. Gli stessi hanno intonato il coro free-palestine durante l’evento. “Con il placet di Leo Gassmann volevano leggere una lettera – commenta a Rietinvetrina Giovanni, uno gli attivisti – ma la security non lo ha permesso”. Gassmann ha accolto la protesta prendendo la bandiera, cantando i suoi brani con in mano la bandiera palestinese, a sostegnodei manifestanti. LA REDAZIONE È A DISPOSIZIONE PER EVENTUALI REPLICHE
Di seguito la lettera che i manifestanti volevano leggere: “Educare alla resistenza ed espanderla a ogni città e territorio in sostegno al popolo palestinese, diventa sempre più urgente e un dovere morale, soprattutto di fronte all’immobilità dei Paesi occidentali che continuano a sostenere e finanziare, dopo 2 anni di pulizia etnica, il governo sionista israeliano. Per questo motivo abbiamo deciso, come attivisti e attiviste scioltə, di allargare e portare anche a Rieti pratiche e iniziative di sensibilizzazione sulla questione palestinese. Il confronto è il motore della storia e dello sviluppo umano perciò dovrebbe rappresentare la linfa di ogni Paese che si definisce democratico. In questi giorni, il governo Netanyahu, ha dato il via all’assedio finale di Gaza City, per concludere il progetto genocidiario nei confronti del popolo palestinese, mentre il mondo guarda in silenzio o addirittura si gira dall’altra parte, ormai anestetizzato, di fronte all’ingiustizia e al crimine. Crediamo sia importante rompere lo schema della quotidianità per riportare tuttə di fronte a una realtà che nascondiamo sotto un tappeto di ipocrisia e finte comodità: lo sterminio indiscriminato di bambini, donne e anziani e di un intero popolo inerme. L’Italia, inoltre, è il principale Paese europeo esportatore di sistemi militari e di armi leggere verso Israele. Non è più possibile rimanere in silenzio ed essere complici di questo massacro. Data l’evidente immobilità dei governi occidentali nei confronti dello stato sionista di Israele, diventa dovere di ognuno e ognuna di noi mobilitarsi. Sosteniamo dunque, nel nostro piccolo, le centinaia di volontari e volontarie salpati con la Global Sumud Flotilla, la più grande spedizione umanitaria della storia, composta da decine di navi civili e centinaia di attivistə, giornalistə, giuristə, sindacalistə e cittadinə comuni che cercheranno di rompere l’assedio di Gaza, portando aiuti alimentari, medicinali e beni di prima necessità. Come detto dai portuali di Genova e di Venezia, bisogna mantenere alta l’attenzione su questa spedizione, perché se dovesse succedere qualcosa ai nostri compagni e alle nostre compagne, dobbiamo essere prontə a BLOCCARE TUTTO! Anche Rieti, dunque, deve essere pronta a fare la sua parte, perché voltarsi di fronte a un genocidio in diretta vuole dire essere complici dello sterminio, significa farsi spogliare della propria umanità, così da renderci corpi vuoti e manipolabili nelle loro mani. È un esperimento sociale che non possiamo ignorare e che non può avere come esito l’indifferenza. Invitiamo tutti e tutte a prendere coscienza della drammatica situazione mondiale e a seguire con consapevolezza le prossime iniziative a sostegno della Palestina, affinché possa finalmente essere liberata dall’occupazione sionista iniziata nel 1948. Viva i popoli liberi, viva la Palestina libera”.