Borse di studio ai figli dei lavoratori svantaggiati in cassa integrazione o in mobilità. La delibera, in conformità a quanto stabilito con l’assestamento di bilancio dell’agosto scorso, definisce i criteri per la concessione di borse di studio ai figli dei lavoratori in condizioni svantaggiate, con un fondo di 30mila euro.
“Si tratta – spiega l’assessore al Lavoro e Formazione, Mariella Zezza – di un primo intervento in forma sperimentale che, come già annunciato anche dal presidente Polverini, si tradurrà in un provvedimento legislativo strutturale e sistematico. Possono accedere alle borse di studio, di importo pari a 300 euro, gli studenti delle scuole superiori con media scolastica superiore a 8/10 e dichiarazione Isee fino a 35mila euro, che siano figli di lavoratori in mobilità o cassa integrazione a zero ore da almeno sei mesi nell’ultimo anno.
Infine, si rende noto che oggi è partito ufficialmente presso l’Assessorato al Lavoro e Formazione il tavolo sul welfare famigliare nel quale vengono stabilite quali misure verranno adottate in favore delle famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori del Lazio.
Il provvedimento è stato approvato dalla Giunta regionale del Lazio, riunita dal presidente Renata Polverini.
Con questa misura la Regione Lazio, prima in Italia, promuove forme di welfare aziendale a beneficio delle famiglie”.
REGIONE LAZIO: BORSE DI STUDIO A FIGLI DI LAVORATORI SVANTAGGIATI
