Refrigeri: In Consiglio regionale si è parlato della Sanità reatina

L’elemento più rilevante emerso durante la commissione Sanità sull’ospedale provinciale di Rieti ‘de Lellis’ è stata l’atmosfera di proficua collaborazione.

Tutti gli intervenuti alla riunione convocata questa mattina in Consiglio regionale su stimolo del Coordinamento reatino per il Diritto alla Salute e Politiche sociali, pur nelle diverse posizioni e visioni, hanno concordato sulla necessità di collaborare a tutti i livelli per riuscire a migliorare servizi e prestazioni nell’ospedale reatino.

Il comitato ha chiesto un incontro con il presidente Nicola Zingaretti e a tal proposito è stato deciso di istituzionalizzare un tavolo specifico che, con cadenza regolare, faccia incontrare associazioni, parti sociali e operatori con rappresentanti della giunta regionale.

Potrà rappresentare sicuramente un proficuo momento di confronto ma credo che a dover rassicurare maggiormente i cittadini reatini siano i dati forniti dalla direttrice della Asl di Rieti, Marinella D’Innocenzo, che hanno delineato un quadro certamente migliorabile ma comunque non così catastrofico come molti fanno credere.

La riduzione della mobilità passiva e le nuove assunzioni sono solo alcuni degli aspetti del percorso virtuoso intrapreso dalla Giunta Zingaretti che, tenendo sempre a mente da dove eravamo partiti, dimostra essere quello giusto. Dopo il lento e difficile processo di risanamento avvenuto anche a costo di grandissimi sacrifici dei cittadini di tutto il Lazio adesso siamo giunti a poter mettere in campo le necessarie azioni di rilancio.

Tutto questo prospetta una serie di opportunità che dovremo essere capaci di cogliere. Parlo ad esempio della capacità dei territori della nostra provincia di una offrire una sanità diffusa in un sistema unico e integrato ma anche di cercare di rendere appetibile la nostra sanità agli operatori con apposite norme che facciano in modo che medici e infermieri trovino vantaggioso venire a operare nelle nostre strutture e smettano di considerarle soltanto tappe professionali.

Ci attende una sfida che potrà concretizzarsi in una serie di interventi che potranno creare le condizioni per una sanità più efficiente e alla portata di tutti, una sanità proiettata al futuro e pensata per il benessere delle prossime generazioni. Non dimentichiamo che le generazioni future si confronteranno con un mondo probabilmente totalmente diverso da quello che conosciamo oggi e del quale forse non riusciamo nemmeno a immaginare completamente le trasformazioni.

È perciò necessario uno sforzo collettivo, una comunità d’intenti dove è doveroso soprattutto abbandonare prese di posizioni personalistiche e spesso inavvertitamente anacronistiche.