RAPPORTO UPI LAZIO – EURES 2011 – SINTESI RIETI

Provincia di Rieti

Anziano quasi 1 residente su 4 – Anche nel 2010, Rieti mantiene il primato di provincia più anziana, con 36.325 ultrasessantaquattrenni, pari al 22,7% della popolazione di ultrasessantaquattrenni (19,8% nel Lazio) e l’età media più alta (45,2 rispetto al 43,2 regionale), cresciuta in maniera significativa rispetto al 2000 (quando era pari a 43,5 anni), a conferma del progressivo processo di invecchiamento della popolazione che caratterizza non solo la provincia reatina ma l’intera regione (da 41,3 nel 2000 a 43,2 nel 2010 nel Lazio).

Chiusura commerciale e calo della competitività – Nel 2010 la crisi del sistema manifatturiero della provincia, seguita dalle graduali delocalizzazioni delle imprese, si è manifestata con una contrazione delle esportazioni del 4% che segue il declino già in corso nell’ultimo quinquennio (2005-2010), quando le esportazioni sono diminuite del 72,4%. Nel 2010 Rieti è l’ultima provincia del Lazio in termini di ammontare delle esportazioni, con un valore pari a 154 milioni di euro, un tasso di propensione all’esportazione del 4,5% (in forte flessione rispetto al 31,7% del 2000) e un deficit di 60 milioni. Anche guardando all’ammontare delle importazioni nel 2010 (214 milioni), Rieti risulta la provincia con il minor peso regionale, presentando nel quinquennio 2005-2010 la diminuzione più marcata dell’import (-52,2%) a conferma della graduale chiusura commerciale che distingue il territorio. Relativamente agli investimenti diretti esteri tra i due quinquenni 2000-2004 e 2005-2009 la provincia ha visto crescere fortemente (+5 milioni) la propria quota. Il saldo tra investimenti in entrata e in uscita rimane leggermente in favore dei primi rispetto ai secondi (+292 mila euro).

Basso indebitamento e stabilità dei depositi bancari – Grazie anche alla significativa incidenza della popolazione anziana meno propensa a ricorrere al credito, le famiglie di Rieti nel 2010 mantengono un tasso di indebitamento relativamente contenuto (pari al 63,1%) e il più basso ammontare di sofferenze (454 euro in media, +17% rispetto all’anno precedente) indice della maggiore solidità dell’economia familiare.  Mentre nella maggior parte delle province nel 2010, a causa dell’utilizzo dei risparmi per far fronte a situazioni di difficoltà, si è riscontrata una flessione dei depositi bancari, Rieti è stata coinvolta solo parzialmente da questa tendenza riuscendo a mantenere una sostanziale stabilità dei depositi (-0,2%).

Mercato del lavoro: cresce il terziario ma forte perdita occupazionale nel comparto agricolo (-13,7%) – La trasformazione strutturale che sta attraversando l’economia regionale e nazionale risulta particolarmente evidente nella provincia di Rieti, dove la progressiva perdita in termini di occupazione del comparto agricolo è accompagnata dal consolidamento del settore terziario. Infatti, a fronte di un consistente calo degli occupati nell’agricoltura, pari al 13,7% corrispondente a una perdita di 400 addetti (-4,2% nel Lazio), si registra una crescita complessiva dei livelli occupazionali dell’1,6% (+0,7% a livello regionale), grazie alla modesta crescita nel settore dei servizi (+3,6%, a fronte di un calo dello 0,1% nel Lazio).

Diversamente dal trend regionale, caratterizzato da un aumento della quota degli occupati nel settore industriale (+3,9%), a Rieti il numero di occupati rimane piuttosto stabile rispetto ai valori del 2009 (+0,1%). Questo processo influenza il peso dei tre settori economici in termini di capacità di assorbimento della manodopera: mentre l’agricoltura e l’industria registrano una riduzione della quota di occupati sul totale provinciale (passando rispettivamente dal 4,9% nel 2009 al 4,1% nel 2010 e dal 25,6% al 25,1%), il peso del terziario aumenta dal 69,5% al 70,8%.

Rieti in controtendenza: aumenta il ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza – Dal 2006 al 2010 in tutte le province del Lazio si è registrata una riduzione del ricorso all’aborto (-15,6%); Rieti è la sola provincia che presenta un andamento in controtendenza: con 257 IVG nel 2010, la provincia ha registrato un aumento del 19% nel periodo 2006-2010 e dell’11,2% tra il 2009 e il 2010, a fronte di una riduzione media regionale pari al 3,2% nel periodo 2009-2010.

2010: anno nero per gli infortuni – Il 2010 è un anno difficile per la provincia di Rieti in materia di sicurezza: infatti si registra un aumento degli infortuni sul lavoro (+1,7%, pari a 1.607 incidenti), in controtendenza rispetto all’andamento regionale (-0,5%); un aumento degli incidenti a danno di lavoratori stranieri (+6,4%, da 156 casi nel 2009 a 166 nel 2010, e +6,2% nel Lazio) e una crescita significativa degli incidenti subiti dagli studenti delle scuole pubbliche, che raddoppiano, passando da 156 nel 2009 a 232 casi nel 2010 (+48,7%, a fronte del +8% rilevato nel Lazio). Anche in termini relativi, l’”indice di sicurezza” (pari a 12,8 incidenti ogni 1.000 iscritti) caratterizza le scuole del reatino come le più pericolose (a fronte del 9,3 nel Lazio).

Criminalità in calo nel 2010 (-4,3% i reati denunciati) – Nel 2010 Rieti registra 4.557 reati denunciati, con un significativo calo rispetto all’anno precedente (-4,3% a fronte del +7,2% registrato nel Lazio). Inferiore al dato regionale anche l’indice di criminalità, pari a 28,4 reati ogni mille abitanti (51 nel Lazio).

Tra le varie tipologie di reati, si segnala un decremento delle rapine (21 casi, pari a -19,2%) e degli episodi di litigiosità e violenza domestica (512, -10,6%). In crescita, invece, scippi e borseggi (77, +14,9%), furti (1.833 casi, pari a -13,6%) e violenze sessuali (da 10 a 26 reati, +160%).