“Per la ZES era solo una questione di ‘annuncite’. Ci avevamo quasi creduto, Rieti ci aveva fortemente sperato, ma alla fine ecco il due di picche e per la Zona Economica Speciale il Lazio rimarrà spettatore abbandonato. Nonostante le aperture fatte dal Governo alla vigilia della seduta del Consiglio dei Ministri, ecco la sorpresa amara in Commissione Bilancio con il ritiro degli emendamenti: la nostra provincia rimarrà ancora fuori dal percorso che premierà solo Marche e Umbria. Eppure lo scoglio della mancanza dei parametri regionali sembrava superato. Eppure in molti della maggioranza avevano fatto credere che per l’area del Cratere si potesse fare diversamente, eppure un giubilo si era quasi levato in favore del forcing con amministratori di Centro, Sinistra e Destra (a questo punto pochi) pronti a battere le mani sostenuti dalle rappresentanze economiche, industriali e sindacali che cercavano la standing ovation. Trattavasi però di ‘annuncite’.
E la dimostrazione arriva dagli accesi confronti riportati dalla stampa del Frusinate dove ad accendere la miccia interna alla maggioranza di Governo è stato il membro della Commissione Bilancio della Lega, Nicola Ottaviani, che con i vertici del Carroccio ha attaccato frontalmente il deputato Paolo Trancassini che a quanto pare, invece di portare avanti il vessillo laziale e reatino in primis, avrebbe annunciato in Commissione il voto contrario di Fratelli d’Italia e Forza Italia in merito all’ingresso del Lazio nella ZES. E ora, per provare a compensare la figuraccia, si parla del fondo stanziato al Consorzio Unico regionale del Lazio di 100milioni, 20 per il Reatino, che dovrebbe bastare per ripagare l’esclusione dalla ZES (che invece avrebbe portato miliardi di Euro in risparmi sotto forma di credito d’imposta e incentivi) o della possibile partenza della Zona Logistica Semplificata. Ma non è proprio così. I nostri Onorevoli si facciano un giro nelle terre consortili e poi facciano le loro battaglie perché non mi pare ci sia questo sapore trionfale sui ripieghi trovati per giustificare l’ennesima occasione mancata. Molti settori rimarranno fuori dalle mancette e quanto si prospetta non ha nulla a che vedere con un provvedimento organico e attrattivo per una regione e una provincia che dovrà competere anche con altre regioni confinanti” Così nella nota Leonardo Ranalli, sindaco di Cittaducale