“Quaranta giorni di lotta continua, che sono poi culminati con la recente occupazione della Centrale del latte di Roma, sono serviti a sbloccare la situazione – dice il direttore di Coldiretti Rieti e Lazio Aldo Mattia – naturalmente non siamo ancora soddisfatti, ma questo accordo ha un significato importante per varie ragioni. Innanzitutto viene in aiuto ai nostri produttori, considerando che il settore stava vivendo un reale rischio di desertificazione, rimette poi al centro la qualità del prodotto, anche a garanzia del consumatore, e la sua lazialità.
Si riconosce finalmente un valore al territorio. Tutto ciò ridà una grande speranza al sistema in generale, non dimentichiamo poi che qualità del prodotto vuol dire anche qualità dell’ambiente”.
Anche il presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha riconosciuto pubblicamente l’operato di COLDIRETTI.
“Una mattina qualcuno mi ha svegliato perché c’era un problema con il Prefetto legato ad una occupazione…in quel momento si è deciso di riaprire subito il tavolo, anche perché convinti di trovare una soluzione. L’accordo di oggi è importante: il Lazio, grazie al nostro impegno e a quello delle forze sindacali e produttive, è la prima regione in Italia a chiudere un accordo interprofessionale sulla filiera latte”.
All’aumento del prezzo di vendita al litro si affianca un impegno concreto dell’assessorato regionale: a disposizione 2.2 milioni di euro pronti già subito da investire in: miglioramento della qualità, assistenza tecnica alle aziende, promozione del territorio e della zootecnica laziale.