Il consueto pranzo sociale degli auguri natalizi del Centro Sociale “Noi…insieme” APS si è trasformato, sabato 13 dicembre, in una significativa celebrazione dei valori della comunità. Presso l’Agriturismo “Antichi Sapori” di Borgo Velino, i soci si sono riuniti per un momento di convivialità culminato con l’attribuzione del prestigioso Premio “Il Borghetto” 2025 al Dott. Enrico Pasquali.
Il Presidente dell’Associazione, Gino Cardellini, ha aperto la cerimonia esprimendo viva soddisfazione: “La vostra numerosa e calorosa presenza ha fatto onore alla nostra Associazione, trasformando questo incontro in un momento di autentica comunità, all’insegna della distensione e dell’amicizia. A tutti va la nostra più sincera gratitudine”.
Il Premio “Il Borghetto”, costituito da una raffinata riproduzione dello stemma farnesiano di Borgo Velino e da una pergamena, viene conferito ogni anno a personalità che, con il proprio impegno, offrono un contributo esemplare alla valorizzazione sociale, culturale ed economica della comunità.
Il Dott. Enrico Pasquali, medico di fama residente ad Atri (TE), è stato insignito del riconoscimento per il suo ruolo di protagonista nella vita culturale del suo paese natale. Pur vivendo altrove, non ha mai reciso il profondo legame con Borgo Velino, dedicandovi un’instancabile opera di ricerca e divulgazione. Le sue numerose e preziose pubblicazioni hanno costruito per la collettività un patrimonio di memorie e saperi, restituendo con vivido affetto il mondo delle generazioni passate.
In particolare, la sua opera di custode e valorizzatore del dialetto locale rappresenta un dono inestimabile per la salvaguardia di un bene fragile e identitario, nonché una guida fondamentale per le giovani generazioni nella riscoperta delle proprie radici.
L’evento è stato più di un semplice scambio di auguri: è stato il “momento forte” dell’associazione, un simbolico passaggio di impegno e rinnovamento. Ritrovarsi insieme, capaci di guardarsi davvero negli occhi, ha conferito all’incontro il suo significato più profondo. Perché il Natale è anche questo: fare spazio, intorno al tavolo, a chi arriva con un ricordo da donare, ascoltare un silenzio che parla e, insieme, immaginare un domani.






