Mentre i cittadini sperano nella rapida costituzione di un governo, in grado di mettersi subito al lavoro per adottare i provvedimenti necessari a ridare ossigeno ad un Paese stremato, i partiti vecchi e nuovi che in ragione dei consensi ottenuti dovrebbero adoperarsi per dargli vita, appaiono molto attenti a speculare per conseguire vantaggi evitando mosse false e poco attenti a far si che i loro comportamenti scarichino altri macigni sul corpo di un popolo già duramente provato.
Le forze politiche sulle quali grava la sorte di questa legislatura, sembrano far fatica a prendere atto dei risultati elettorali e dei rapporti di forza che hanno varato continuando a muoversi senza distaccarsi di molto dalle aspettative che avevano riposto in questa tornata elettorale:
il PD e la coalizione di centro sinistra, che riteneva di vincere le elezioni e dare vita ad un Governo Bersani, nonostante non siano riusciti ad ottenere l’autosufficienza e dopo aver constatato l’impossibilità di costituire una maggioranza parlamentare ed governo di legislatura, insistono nel proporre un governo Bersani seppur a tempo e impegnato su un programma limitato. Evidentemente spettava a loro, in ragione della maggioranza assoluta ottenuta alla Camera e quella relativa al Senato, proporre una soluzione ma quella varata, non dissimile da quella non sufficientemente votata dagli elettori, risulta di parte e in scarsa sintonia con un risultato che avrebbe dovuto indurre ad indicare un candidato Presidente diverso, impegnato a costituire un governo politico a tempo, con un programma limitato e in sintonia con le istanze di cambiamento. Un governo che avrebbe dovuto tener conto dei rapporti di forza parlamentari, sia nel mettere insieme la compagine dei ministri che nel proporre i contenuti programmatici e che avrebbe costretto davvero, le altre forze, a rapportarsi ad esso con senso di responsabilità verso il paese e le difficoltà incombenti che gravano pericolosamente sul suo divenire. C’è da augurarsi che se la proposta non andrà in porto, il centro sinistra si renda disponibile per altre soluzioni che interpretino la domanda di cambiamento emersa dal voto. Ammucchiate, pateracchi o inciuci sarebbero considerati dai cittadini una provocazione insopportabile e deleteria per il futuro del Paese;
il M5S, che si proponeva un risultato più contenuto, utile per condurre una opposizione intransigente contro un governo di centro sinistra che riteneva vincente e sulla quale pensava di costruire le condizioni per accrescere il suo il PDL e la coalizione di centro destra, convinti di non avere possibilità di vittoria, hanno conseguito un risultato insperato e tentano di gestirlo, senza riuscirci, per non essere messi completamente fuori gioco;
la coalizione Monti, le cui aspettative sono inesorabilmente naufragate, sta a guardare senza rinunciare a sperare in uno spiraglio che gli potrebbe offrire l’improbabile occasione di riproporsi.