Nuova segnalazione per la rubrica SEI TU IL REPORTER di Rietinvetrina: “È un continuo! Il secondo parcheggio è del disabile che non ppuò posteggiare perché lo stallo occupato da un’altra auto. Il disabile deve parcheggiare sul marciapiede perché trova occupato” – conclude il lettore di Rietinvetrina.
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SEI TU IL REPORTER – Claudio: “In viale Matteucci ormai costretti a posteggiare ovunque, come capita. Non esistono più stalli auto”
Claudio scrive a Rietinvetrina per segnalare attraverso la nostra rubrica SEI TU IL REPORTER la situazione che si vive ormai in viale Matteucci, uno dei più frequentati di Rieti: “Qui in foto è viale Matteucci, altezza poco più avanti della Torrefazione. Un’auto lasciata su un marciapiede, di traverso, alla bene in meglio”.
SEI TU IL REPORTER – Porta Conca, ancora auto sulle strisce pedonali
Nuova giornata e nuova segnalazione per la nostra rubrica SEI TU IL REPORTER. La lettrice che alcuni giorni fa aveva scritto a Rietinvetrina segnalando un’auto posteggiata sulle strisce pedonali di Porta Conca, oggi 26 settembre ci invia un’altra foto con una ‘altra macchina parcheggiata sempre sulle strisce adibite all’attraversamento pedonale: “
Il Lions Club RietiVarrone al fianco della Comunità RietiSorriso
Autunno di impegno e di speranza: così si chiude il ciclo annuale del Service Nazionale Lions 2024/2025, con una giornata dedicata all’autismo e all’inclusione, tema “Nessuno escluso”. Il Lions Club RietiVarrone, accompagnato dai giovani Leo e da una nutrita schiera di Soci, ha fatto tappa presso la struttura che ospita il Centro Autismo Rieti Sorriso, dell’associazione Tabata. Alla presenza delle famiglie dei bambini, degli operatori del Centro e del 1° Vice-Governatore del Distretto Lions 108L, Luigi Capezzone, che ha portato i saluti augurando che il cammino intrapreso prosegua con lo stesso slancio e la stessa passione, è stata inaugurata con gioia una nuova altalena pensata per l’inclusione e il benessere. Il dono, offerto dal L.C. Rieti Varrone, chiude simbolicamente il Service Nazionale e apre una prospettiva di socialità e gioco accessibile a tutti i bambini.
Il Centro RietiSorriso nasce da un sogno con radici profonde: l’incontro tra una famiglia disposta a mettere a disposizione terreno e fabbricati nella Piana Reatina e il Centro Autismo dell’associazione Tabata, già impegnato nella dimensione terapeutica, ma ora avviato a creare un luogo di socialità, apprendimento e divertimento. Una realtà in costante espansione che sta realizzando strutture e migliorie necessarie per accogliere i bambini autistici e non le loro famiglie in ambienti confortevoli, adeguati e sicuri. Il progetto, avviato lo scorso luglio, prosegue nel solco della sinergia tra il nostro Club, animato dal principio della sussidiarietà, cardine dell’azione Lionistica, e le famiglie nonché tutti gli operatori del Centro. In questa cornice, l’inclusione diventa mezzo e obiettivo: un territorio che si amplia per offrire opportunità di crescita, gioco e relazione, senza lasciare indietro nessuno.
Prezzi, Coldiretti: “In 20mila piazze per dire basta ai trafficanti di grano”
” Coldiretti propone un piano in 7 punti per rilanciare il grano italiano a partire dalla Commissione unica nazionale, lotta alle pratiche sleali e più contratti di filiera. Ventimila agricoltori della Coldiretti sono scesi in piazza da Nord a Sud per dire basta ai trafficanti di grano che schiacciano il prodotto nazionale sotto i costi di produzione, costringendo le imprese agricole a lavorare in perdita e spingendo sempre più sulle importazioni estere. Un grido partito da Bari, cuore del “Granaio d’Italia”, e da Palermo, con manifestazioni simultanee anche a Cagliari, Rovigo e Firenze, dove è presente anche Coldiretti Lazio, tra cartelli, cori e sacchi vuoti con il tricolore per denunciare un sistema che distrugge il reddito agricolo. A rischio ci sono quasi 140mila imprese agricole, soprattutto nel Mezzogiorno.
La protesta arriva mentre il prezzo del grano duro è crollato a 28 euro al quintale, con un calo del 30% in un anno, tornando ai livelli pre-guerra in Ucraina, mentre i costi di produzione sono aumentati del 20% dal 2021. Un chilo di pasta oggi viaggia sui 2 euro, ma agli agricoltori vengono riconosciuti appena 28 centesimi al chilo di grano.
“Serve dare dignità agli agricoltori, rispettando la legge sulle pratiche sleali che vieta la vendita sotto i costi di produzione – ha dichiarato il presidente Ettore Prandini – e rivedere completamente il sistema delle borse merci locali che vanno superate con una CUN (commissione unica nazionale) per la formazione del prezzo. Non possiamo svendere il grano sotto i costi, vogliamo più controlli contro gli speculatori. E agli agricoltori diamo un’indicazione chiara: i contratti di filiera sono lo strumento di difesa del reddito”.
“Lottiamo contro i trafficanti di grano che vogliono uccidere la distintività e l’origine. L’Italia non produce tutto il grano che le serve perché viene pagato agli agricoltori cifre offensive, che nessuna impresa potrebbe sostenere – denuncia il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo –. Ma questa non è solo una battaglia per il prezzo: è una battaglia per la salute e per la sovranità alimentare. Non possiamo accettare che il grano italiano venga sottopagato e poi si faccia mangiare la pasta col grano canadese al glifosato. E dobbiamo investire su invasi e stoccaggi, per creare delle riserve strategiche. Tutelare gli agricoltori vuol dire tutelare i cittadini”.
IL PIANO COLDIRETTI PER IL GRANO ITALIANO
Per affrontare la situazione Coldiretti propone un piano con sette richieste chiave, tutte mirate a difendere l’agricoltura italiana da speculazioni, concorrenza sleale e logiche di mercato che penalizzano chi produce cibo. La prima richiesta è l’istituzione immediata della Commissione Unica Nazionale (CUN) del grano duro, per superare le borse merci locali e fermare il meccanismo opaco che consente quotazioni artificialmente basse, spesso al di sotto dei reali costi sostenuti. Allo stesso tempo è necessario che Ismea pubblichi immediatamente i costi medi di produzione, in trasparenza e dando un riferimento certo per i controlli.
Fondamentale aumentare fino a 40 milioni di euro il sostegno del Ministero ai contratti di filiera pluriennali, che garantiscano un reddito equo e coprano 400mila ettari su 1,2 milioni di ettari di produzione totale. Poi il blocco delle importazioni sleali, a partire da quelle di grano trattato con sostanze vietate in Europa, come il glifosate canadese o i pesticidi e fungicidi impiegati in Turchia e Russia. È inaccettabile che il nostro grano, prodotto nel rispetto delle regole europee, venga penalizzato da una concorrenza tossica che minaccia non solo la redditività ma anche la salute dei consumatori. La reciprocità delle regole, altro nodo chiave da sciogliere, è una delle battaglie storiche dell’organizzazione. Coldiretti chiede che i prodotti agroalimentari importati da Paesi terzi rispettino gli stessi standard – ambientali, sanitari, di sicurezza e sociali – che valgono per gli agricoltori italiani ed europei. In gioco c’è la credibilità del sistema alimentare comunitario e la sopravvivenza delle nostre aziende. Altro punto importante l’obbligo di indicare l’origine del grano sulle confezioni di pasta in tutta Europa, come già avviene in Italia grazie alle battaglie vinte da Coldiretti. I consumatori hanno il diritto di sapere cosa mettono nel piatto, e solo la trasparenza può tutelare chi produce qualità.
Necessari anche più investimenti in ricerca, innovazione e sostegno alla transizione tecnologica, anche attraverso il coinvolgimento diretto del Crea. L’agricoltura del futuro ha bisogno di strumenti avanzati per migliorare rese, qualità e sostenibilità ambientale, mantenendo viva la competitività. Infine, ma non meno importante degli altri, un piano nazionale per gli stoccaggi e gli invasi, anche con nuovi contributi a sostegno degli investimenti legati all’irrigazione del settore cerealicolo per garantire riserve strategiche e sicurezza nelle forniture. L’Italia, sottolinea la prima organizzazione agricola d’Europa, ha bisogno di politiche concrete per la gestione dell’acqua e delle scorte agricole, a tutela della sovranità alimentare e contro le speculazioni stagionali”. Così nella nota Coldiretti
Il Nido di Ana approda in Parlamento: il peso del silenzio, Fibromialgia e violenza di genere
Il Nido di Ana approda in Parlamento con la Presidente, Anna Vigilante e la vice nonché referente Lazio CFU-Italia Nicoletta Giuli. Che nesso c’è tra fibromialgia e violenza di genere? Quanto il trauma può influire sull’insorgere di una patologia che provoca dolori muscoli-scheletrici, come la fibromialgia, per il cui manifestarsi la letteratura scientifica chiama in causa anche il disturbo da stress post -traumatico (PTDS)? Il tema sarà affrontato martedì 30 settembre, alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, dalle 13 alle 14, in una conferenza stampa organizzata dall’onorevole Sergio Costa, Vice Presidente Camera Deputati, in collaborazione con Nido di Ana OdV e CFU-Italia OdV (Comitato Fibromialgici Uniti). Il focus sarà sull’impatto della violenza di genere sulla salute e sullo sviluppo della fibromialgia. Come spiega Anna Vigilante, Presidente Nido di Ana, “se il silenzio è spesso un ostacolo a rivelare la propria sofferenza, corporea e interiore, l’obiettivo è superarlo grazie a due distinte indagini, con dati incrociabili su violenza fisica, psicologica, economica, stalking. Uno destinato alle donne seguite nei CAV e nelle Case Rifugio, l’altro alle persone fibromialgiche”.
Alla base della correlazione, come anticipano Vigilante e Barbara Suzzi, Presidente CFU-Italia, sta la consapevolezza che diversi studi documentano un’elevata incidenza di sovrapposizione dei sintomi psicologici e fisici tra le due malattie, con plausibile condivisione dei meccanismi fisiopatologici. La violenza fisica reiterata è responsabile nel tempo di dolore cronico diffuso osseo e muscolo tendineo. “Si è infine tenuto conto dei recenti dati dello studio pilota EpiWE (Epigenetics for Women) realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con varie Università Italiane su donne vittima di violenza di genere reclutate nei Pronto Soccorso e nei Centri Antiviolenza. Iniziato nel 2019, con dati preliminari nel 2023 evidenzia come la violenza di genere sia in grado di causare modificazioni epigenetiche sulla funzionalità del DNA”. Il tutto sarà sottoposto all’attenzione della Commissione parlamentare su Femminicidio e Violenza di Genere. Presenti martedì, oltre all’onorevole Costa a Vigilante, Giuli e Suzzi, saranno infatti le componenti della commissione Luana Zanella, Stefania Ascari, Elisabetta Lancellotta. Ancora, la consigliera regionale del Lazio e componente Commissione, Sanità Marta Bonafoni; William Raffaeli, Presidente Fondazione Isal Ricerca sul Dolore Cronico.
IMPORTANTE PER ACCREDITO
Possibile partecipare alla conferenza stampa, con accredito giornalisti, scrivendo entro lunedì alle 10 a info@ufficiostampacomunicazione.com o telefonando a Camilla Ghedini, 335/454928.
CFU-Italia OdV, è un’associazione nazionale di pazienti, con sede a Castenaso (Bologna), che si occupa di promuovere conoscenza e sensibilizzazione sulla fibromialgia, patologia di cui soffrono almeno 3 milioni di italiani ma ancor oggi non inserita nei LEA. L’associazione si avvale di un comitato medico che comprende una cinquantina di professionisti di differenti specialità: dai chirurghi agli psicologi, dagli internisti ai reumatologi. www.cfuitalia.it
Associazione “Il Nido di Ana OdV”. gestisce il Centro Antiviolenza, con sede a Rieti, che si occupa di accoglienza di donne vittime di violenza. Fornisce supporto anche ai loro figli/e, a loro volta vittime di violenza assistita. L’associazione offre servizi di ascolto, consulenza legale e psicologica e aiuta la donna a costruire percorsi tesi ad uscire dai circuiti di violenza di genere . Il Centro è inserito nella mappatura nazionale del numero 1522 e inserisce i propri dati sulla piattaforma regionale LARA, collegata con l’ISTAT www.centroantiviolenzarieti.it
Regione Lazio, aperto il bando “Servizi in rete”. Regimenti: “1.6mln di euro destinati a unioni di Comuni e Comunità Montane”
È online l’avviso pubblico di Regione Lazio denominato “Servizi in Rete – sostegno alle Gestioni comunali associate”, finalizzato all’assegnazione delle risorse a sostegno dell’esercizio di funzioni e servizi svolti, nell’anno 2024, in forma associata da parte delle Unioni di comuni e delle Comunità montane del Lazio. Il bando, che scade il 27 ottobre di quest’anno, prevede l’assegnazione di oltre un milione e seicentomila euro. Per presentare validamente domanda di contributo, le Unioni di comuni e le Comunità montane dovranno essere attive alla data della pubblicazione dell’Avviso e aver svolto nel corso dell’anno 2024 le funzioni e i servizi per i quali richiedono il contributo.
Le risorse saranno attribuite per le funzioni gestite in forma associata riguardanti l’organizzazione generale dell’amministrazione, la gestione finanziaria e contabile e controllo, i servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, i servizi di trasporto pubblico comunale, il catasto, la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale, le attività di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi, i servizi sociali, l’organizzazione e gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e riscossione dei relativi tributi, l’edilizia scolastica, la polizia municipale e la tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici.
“Con questo bando andiamo ad erogare ulteriori risorse che aiuteranno in particolare gli Enti locali delle aree interne. I piccoli Comuni e le loro amministrazioni affrontano ogni giorno sfide complesse per garantire servizi di qualità ai cittadini. Questo bando rappresenta un aiuto concreto per favorire sinergie territoriali e rispondere con maggiore efficacia alle esigenze delle comunità locali. La Giunta Rocca è e sarà al fianco di amministratori e cittadini per garantire servizi sempre più efficienti sui territori, soprattutto dove c’è bisogno di favorire la collaborazione tra Enti per migliorare efficienza e sostenibilità” – ha dichiarato l’assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università della Regione Lazio, Luisa Regimenti.
A Rieti il convegno “Insieme per il territorio: economia sociale e comunità. Il Terzo Settore alla prova della riforma: prospettive e strumenti per le associazioni”
Un momento di confronto e approfondimento per tutte le realtà associative, cooperative ed enti che operano nel Terzo Settore: è questo lo spirito con cui Confartigianato Imprese Rieti e ASI Rieti promuovono il convegno “Insieme per il territorio: economia sociale e comunità. Il Terzo Settore alla prova della riforma: prospettive e strumenti per le associazioni”. L’appuntamento è per venerdì 3 ottobre 2025, alle ore 9:30, presso la Sala Consiliare della V Comunità Montana, in via Alessandro Manzoni, 10. L’iniziativa intende offrire ad associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, imprese sociali e fondazioni un’occasione concreta per approfondire i contenuti della recente riforma del Terzo Settore e comprendere strumenti, adempimenti e nuove opportunità a disposizione.
“Con questo appuntamento vogliamo valorizzare il ruolo dell’associazionismo e offrire un supporto concreto alle realtà del territorio, affinché possano affrontare con maggiore consapevolezza le sfide poste dalla riforma e rafforzare la propria capacità di azione” – dichiara Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – il convegno vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali del mondo associativo, insieme a esperti che illustreranno le principali novità normative e le prospettive di sviluppo per chi opera quotidianamente a sostegno della comunità”.
L’evento, patrocinato dalla V Comunità Montana, rappresenta dunque un’occasione importante per consolidare reti di collaborazione e costruire nuove sinergie tra istituzioni, imprese e Terzo Settore. La partecipazione è libera e aperta a tutte le realtà interessate.
Sisma 2016, siglato protocollo d’intesa sulla valorizzazione culturale del cratere con il ministro Giuli e Ales
Un nuovo Protocollo d’intesa apre la strada a una stagione di collaborazione, per rilanciare il patrimonio culturale delle aree colpite dal terremoto attraverso l’Art bonus ma anche con altre azioni di tutela e sostegno del patrimonio culturale. È questo il contenuto e l’obiettivo dell’accordo siglato oggi ad Ascoli Piceno tra il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, il Commissario Straordinario al sisma 2016 e il Presidente e Amministratore delegato di ALES Spa, Fabio Tagliaferri. I contenuti sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la Pinacoteca Civica alla quale ha preso parte anche il Sindaco di Ascoli. Il Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Cultura, ALES Spa e il Commissario Straordinario al sisma rappresenta uno strumento di cooperazione mirato a favorire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree colpite dal terremoto del 2016-2017.
Dichiarazione del Ministro Alessandro Giuli: “Questo protocollo firmato oggi è il sigillo di un patto di civiltà e di amore per la nostra nazione già esistente in questa terra, con al centro la comunità delle Marche che ha dato prova di grande consapevolezza e cooperazione, dimostrando di essere più forte del terremoto. Grazie anche allo spirito di servizio e alle capacità manageriali e umane degli amministratori locali che dimostrano ogni giorno di avere la forza di trasformare i segnali di risveglio e di vitalità espressi oggi alla firma del protocollo proposto dal Ministero della Cultura con il Commissario straordinario di Governo, Guido Castelli e il presidente dell’Ales, Fabio Tagliaferri, in occasioni di sviluppo”.
Dichiarazione del Presidente e AD di ALES Spa Fabio Tagliaferri: “Tra i diversi ruoli che ALES ricopre come società in house del Ministero della Cultura c’è la gestione e la promozione dell’Art Bonus. A seguito del terremoto del 2016 l’Art Bonus è stato esteso anche per le erogazioni liberali effettuate a favore del Ministero per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali di interesse religioso presenti nei Comuni interessati dagli eventi sismici a far data dal 24 agosto 2016 anche appartenenti ad enti ed istituzioni della Chiesa cattolica o di altre confessioni religiose. Con la stipula di questo protocollo confermiamo una fattiva collaborazione per assicurare ai soggetti interessati, ed in particolare ai Comuni, la conoscenza ed il corretto utilizzo dell’Art bonus per favorire il reperimento di risorse finanziarie da privati, necessarie per realizzare interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, nonché
attività culturali negli Istituti e luoghi della cultura. Ringrazio il Ministro della Cultura Alessandro Giuli e il Commissario straordinario al sisma Castelli per aver reso possibile questa nobile sinergia”.
Dichiarazione del Commissario Straordinario al sisma 2016: “Quando parliamo di ricostruzione, non ci riferiamo soltanto a case o infrastrutture, ma alla vita stessa delle comunità. La cultura è il cuore che tiene insieme identità, memoria e futuro, ed è per questo che considero questo Protocollo un’opportunità preziosa per l’Appennino centrale. Questi territori feriti dal sisma, ma mai domi, conservano un patrimonio storico, artistico e culturale tanto vasto quanto rilevante, che è nostro dovere valorizzare sempre più. Uno degli strumenti che abbiamo a disposizione a questo scopo è proprio l’Art bonus, che ci consente di trasformare la generosità dei cittadini e delle imprese in progetti concreti di rinascita. Desidero ringraziare il Ministro Alessandro Giuli, da sempre vicino ai nostri territori, per aver colto fino in fondo il significato di questa sfida, e il Presidente Tagliaferri che, con competenza e passione, ha reso possibile un percorso condiviso. Senza il loro impegno, non avremmo potuto dare a tanti luoghi simbolici dell’Appennino la prospettiva di una nuova vita. È una dimostrazione che insieme, collaborando con fiducia reciproca, possiamo ridare voce ai nostri borghi e costruire un futuro in cui la cultura diventa davvero motore di comunità.”
Al centro dell’accordo vi è la promozione dell’Art bonus, la misura fiscale che consente di sostenere con erogazioni liberali la cultura, con l’obiettivo di renderla maggiormente conosciuta e utilizzata da Comuni e potenziali mecenati. Il Protocollo punta a rafforzare gli interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni culturali pubblici, sostenere istituti e luoghi della cultura e migliorare le strutture dedicate allo spettacolo senza fini di lucro. Un altro pilastro è la valorizzazione del patrimonio artistico e identitario come leva per la rinascita economica e sociale delle comunità, attraverso eventi, mostre e iniziative di promozione diffuse anche a livello nazionale. Le parti si impegnano a individuare progetti ammissibili, strumenti e risorse, a semplificare l’attuazione amministrativa, a coinvolgere cittadini e mecenati in percorsi di partecipazione e a favorire sinergie pubblico-private. Fondamentale sarà inoltre la collaborazione nella comunicazione, per garantire la massima diffusione informativa e accelerare la realizzazione degli interventi.
Nel corso del 2025 la collaborazione tra MiC, ALES Spa e Struttura Commissariale sull’Art bonus nei territori del sisma aveva già portato a un importante risultato: il Protocollo d’Intesa siglato dal Ministero della Cultura, dalla Struttura Commissariale sisma 2016, dal Comune di Amatrice e da Intesa Sanpaolo, che ha previsto un’erogazione liberale da parte dell’Istituto pari a 6.648.118,00 euro. Le risorse sono state destinate al progetto di ricostruzione e restauro della Chiesa di San Francesco ad Amatrice, luogo simbolo del Comune reatino gravemente danneggiato dal sisma del 24 agosto 2016.
L’Art bonus
Si tratta di un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, quale strumento di sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale, previsto ai sensi dell’art. 1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”, convertito con modificazioni in Legge n. 106 del 29/07/2014. Le erogazioni liberali possono essere destinate a interventi quali la manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; il sostegno agli istituti e ai luoghi della cultura di appartenenza pubblica; la realizzazione di nuove strutture e il restauro o potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.