L’allarmismo con cui la minoranza in Consiglio regionale cerca di affrontare il tema della sanità laziale, gettando migliaia di cittadini nel panico, paventando tagli di servizi e chiusure di ospedali, come nel caso dei presidi territoriali reatini Grifoni di Amatrice e Marini di Magliano, è irresponsabile e pretestuoso.
Chi oggi grida allo scandalo è infatti lo stesso che fino a qualche mese fa ha governato la Regione Lazio rendendosi protagonista del disastro che noi tutti conosciamo.
La situazione deficitaria trovata dalla presidente Renata Polverini è tristemente nota. Sul fronte sanità, il debito ereditario è tale da imporre una politica di razionalizzazione, valorizzando cosa c’è di buono sul territorio e intervenendo sugli sprechi.
Questo per rientrare nei parametri imposti dal Patto per la salute, il raggiungimento di tale obiettivo consentirà di sbloccare gli investimenti nel settore, contenere le tasse e accedere ai fondi Fas in grado di rimettere in movimento assunzioni e turnover. Come più volte annunciato dalla stessa Polverini, in provincia di Rieti saranno garantiti servizi e strutture ospedaliere.
Nessun taglio di posti letto dunque, ma soltanto un diverso modo di vedere la sanità territoriale, più vicina alle esigenze dei cittadini.
Sensibile alle peculiarità dei territori in cui essi risiedono. Un modo nuovo di concepire la sanità che determinerà un’inversione di tendenza rispetto all’andazzo a cui eravamo abituati.