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sabato 13 Settembre 2025
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New Enterprise, ai lavoratori il primo round

Il segretario provinciale della Fim Cis Giuseppe Ricci esprime tutta la sua soddisfazione nel commentare il dispositivo emesso nella giornata di giovedì dal Tribunale di Rieti in favore degli ormai ex lavoratori New Enterprise srl accogliendo le richieste di ingiunzioni di pagamento riferite al periodo intercorso tra l’ipotetico licenziamento da parte del Ceo dell’azienda il dottor Francesco Ferdinando Verolino e l’effettivo licenziamento collettivo operato dai lavoratori stessi per poter ottenere almeno la mobilità incentivata, rigettando di fatto l’opposizione dei legali dell’imprenditore campano che rivendicavano a gran voce l’ammissione al tavolo delle deposizioni del gruppo Angelantoni e la Cleantech, dalle quali hanno acquisito il ramo d’azienda nel settembre del 2013.
“La decisione presa dal giudice ci lascia pienamente soddisfatti – sottolinea il segretario provinciale tornando sulla vicenda – perché sta a testimoniare come la strada intrapresa fosse quella giusta in termini di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della New Enterprise srl, costretti ad intraprendere un difficilissimo percorso di auto-tutela una volta constatata l’assenza dei vertici aziendali alle convocazioni in Regione Lazio, laddove si sarebbe dovuto procedere innanzitutto alla stipula della Cigs e successivamente alla mobilità.
Di questo ringraziamo innanzitutto l’avvocato Federico Fioravanti per aver condotto un percorso capillare, nonostante l’articolazione piuttosto complessa del caso, confidiamo in lui per il proseguio della vicenda che di certo non è ancora conclusa; non meno doveroso il ringraziamento alle lavoratrici ed ai lavoratori che muniti di pazienta e razionalità hanno dato un grosso contributo sia alla scivente, che all’avvocato stesso per reperire tuttii i dettagli necessari per arrivare a questo risultato.
Ma sia chiara una cosa: per Fim Cisl, che è stata al fianco dei lavoratori sin dal primo giorno di crisi aziendale – prosegue Ricci – questo è solo un punto di partenza, tenendo conto che gli operai si stanno riorganizzando per tentare di rimettere in piedi un’attività in grado di dare ancora servizi nel settore d’appartenenza e che al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) c’è ancora il tavolo aperto: chiederemo a breve di poter avere un nuovo incontro coi vertici preposti del Governo per dare un “peso specifico” diverso alla verve e al vigore attraverso le quali questi lavoratori stanno mantenendo in piedi la speranza di potersi rimpossessare del loro lavoro, strappatogli di mano contro la loro volontà”.

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