Nel centro di Neurochirurgia Infantile della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS la cura non si ferma alla scienza: si fa colore, racconto, alleanza silenziosa. Qui ogni parete sembra respirare con i bambini, trasformando l’attesa in sogno, la paura in narrazione. Prosegue, infatti, il progetto di umanizzazione pittorica degli ambienti, che negli anni ha trasformato corridoi e stanze in luoghi capaci di accogliere e rassicurare. Grazie al prezioso sostegno dell’Associazione “Amici di Andrea – OdV”, che continua a sostenere la comunità professionale con generosità e fiducia, è stato completato il nuovo intervento artistico sulle pareti fronte letto delle camere di degenza. Ancora una volta la protagonista è Sally Galotti, disegnatrice Disney che da oltre venticinque anni porta la sua arte negli ospedali, regalando ai bambini mondi dove la paura si scioglie in meraviglia e il dolore si fa luce, come un sorriso che rinasce sul muro. La sensazione di immergersi non in un ambiente ospedaliero ma in una fiaba, ispirata dal corridoio del reparto e dagli spazi del Day Hospital, prosegue ora nelle stanze in cui i piccoli pazienti e le loro famiglie trascorrono una parte importante del loro tempo.
“Il racconto – spiega il professor Gianpiero Tamburrini, Direttore dell’UOC di Neurochirurgia Infantile – è stato costruito singolarmente, riprendendo i disegni fantastici e i momenti di vita al di fuori di ognuna delle stanze, con l’obiettivo di dare un senso di continuità alla storia iniziata entrando in reparto.” Immagini di amicizia che sembrano provenire da un sogno, in colori chiari ma tenui, contribuiscono alla distensione emotiva di chi entra, aiutando i piccoli pazienti ad affrontare il momento di cura in un ambiente che invita all’interazione e alla serenità. Un grazie speciale all’Associazione Amici di Andrea, che con la sua dedizione trasforma la generosità in paesaggio, accendendo negli ambienti la luce silenziosa di chi sa restare accanto. Perché ogni parete racconta ciò che la medicina da sola non può dire: che guarire, a volte, è anche ritrovare la meraviglia, e che tra una superficie dipinta e uno sguardo che accompagna la speranza trova sempre un modo per restare.
Angelo Palmieri
Policlinico Gemelli di Roma













