Un investimento strutturale su alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico per sostenere la
ripresa economica e sociale dei territori colpiti dal sisma del 2016. Con l’approvazione dello schema di
Convenzione “Rieti Città Universitaria”, il Commissario Straordinario per la ricostruzione sisma 2016
ha destinato 9,5 milioni di euro delle risorse residue del Fondo per la coesione allo sviluppo di un polo
universitario e scientifico stabile nel capoluogo reatino, in stretta collaborazione con la Regione Lazio,
l’Università la Sapienza e l’Università degli Studi della Tuscia.
Il progetto si inserisce nel quadro delle misure previste dall’articolo 1, comma 194, della legge n. 178
del 2020 e rappresenta l’esito di un percorso avviato negli anni precedenti, fondato su accordi
interistituzionali e su una visione di lungo periodo per il rilancio dell’area del cratere. “Rieti Città
Universitaria” mira a consolidare e potenziare l’offerta formativa già attiva sul territorio, rafforzando
al contempo la ricerca applicata, il trasferimento tecnologico e le attività di formazione avanzata
connesse alla prevenzione del rischio sismico e alla rigenerazione urbana.
“Con Rieti Città Universitaria – afferma il Commissario Straordinario al sisma 2016 Guido Castelli – compiamo un balzo in avanti nel percorso di riparazione economica e sociale del cratere sismico. La ricostruzione non può limitarsi al ripristino materiale degli edifici, ma deve creare condizioni di sviluppo stabile e duraturo, soprattutto per le nuove generazioni. Investire in università, ricerca e formazione significa investire nel futuro dei territori colpiti dal sisma, offrendo alle giovani opportunità concrete, e contrastare il processo di spopolamento che da tempo affligge l’Appennino centrale. Questo progetto è il frutto di una forte collaborazione istituzionale con la Regione Lazio, le università e gli enti del territorio, ed è coerente con la strategia che stiamo portando avanti: trasformare la fragilità in occasione di rilancio. Investendo su capitale umano, conoscenza e coesione territoriale Rieti può diventare un laboratorio avanzato di innovazione, capace di connettere sapere scientifico, imprese e politiche pubbliche, rafforzando la competitività locale e sostenendo la crescita di nuove filiere produttive. Questo risultato è il frutto di un lavoro che ha visto in prima fila il Sindaco Sinibaldi, l’assessore Rinaldi e l’onorevole Trancassini, cui va il mio ringraziamento ”.
Il Sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, ha dichiarato: “Avevamo promesso che avremmo lavorato per rendere Rieti una Città universitaria e della forma-zione e l’obiettivo si concretizza giorno dopo giorno. Non soltanto l’arrivo della facoltà di Medicina e di altri nuovi corsi, non soltanto il recupero di numerosi immobili del centro storico restituiti a nuova vita attraverso la destinazione universitaria, ma nuovi e sostanziosi finanziamenti come quello odierno stanno contribuendo ad irrobustire sempre di più l’Università di Rieti. Questi ulteriori 9.5 milioni di euro ci consentiranno di rafforzare ed ampliare l’offerta formativa in Città, grazie alla collaborazione con La Sapienza di Roma, la Tuscia di Viterbo e la Regione Lazio. Desidero ringraziare tutti gli attori che da tempo sono coinvolti in questo processo davvero storico per il Capoluogo e l’intera provincia, a partire dall’on. Paolo Trancassini e naturalmente dal Commissario Guido Castelli che non fa mancare il sostegno alla nostra visione della Rieti del futuro”.
“Investire nell’università è sinonimo di futuro. Il progetto Rieti Città Universitaria rappresenta un intervento strategico per il rilancio di Rieti e dell’Appennino centrale. La nostra idea di ricostruire anche il tessuto economico del territorio prosegue: l’università costituisce una solida base di partenza per il Centro Italia del futuro. Tutto questo è possibile grazie all’impegno dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione del Lazio, del Commissario Guido Castelli e dell’onorevole Paolo Trancassini”, ha dichiarato l’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi.
Elemento centrale dell’iniziativa è la valorizzazione del sistema universitario interateneo Sapienza– Tuscia e del Centro di Ricerca per l’Innovazione sull’Economia Circolare e sulla Salute (CRIECS), già operativo a Rieti, che rappresenta un nodo strategico di integrazione tra università, imprese e istituzioni. Il progetto prevede inoltre il recupero e la rifunzionalizzazione di importanti compendi immobiliari pubblici, come l’ex Ospedale di Rieti e l’Istituto “Nazzareno Strampelli”, destinati ad accogliere attività didattiche, di ricerca e servizi connessi. L’iniziativa assume una valenza territoriale ampia, configurandosi come un polo di riferimento per l’intero cratere sismico laziale e per le regioni colpite dal sisma del 2016. Attraverso il rafforzamento del capitale umano, il sostegno alle vocazioni produttive locali e la creazione di un ecosistema dell’innovazione, “Rieti Città Universitaria” punta a contrastare spopolamento, perdita di competenze e marginalizzazione economica, generando ricadute occupazionali qualificate e durature.


















