MARRONI: PIANI INTEGRATI, IL COMUNE RISOLVE IN UN COLPO DECENNI DI URBANISTICA

Zuccherificio, Rieti

Scade in questi giorni (27 Ottobre) l’avviso pubblico riguardante i Programmi Integrati, tra le aree individuate “provvisorie”, ci sono anche le zone dello Zuccherificio e di Viale Matteucci.

In assenza di studi e indagini, sulle necessità generali e relative vocazioni, non si capisce quali sarebbero gli obiettivi strategici che le due aree possano contenere, né si capisce l’obiettivo complessivo di tutte le altre aree.

In realtà, l’amministrazione comunale sta portando avanti “operazioni” che coinvolgono e stravolgono l’intero territorio comunale, in assenza di una qualsiasi programmazione e progettazione unitaria, che si ottiene solo con il P.R.G. o con un Piano di Settore.

I Piani introdotti dalla legge 21/2009, sono occasionali, particolari e utilizzabili una-tantum, per sanare le eventuali incongruenze urbanistiche che avrebbe potuto produrre l’applicazione del Piano-Casa. A Rieti l’utilizzazione è stata zero, come ho avuto modo di affermare già in Consiglio Comunale, e quindi non c’è stato nessun stravolgimento di standard.

A questo si aggiunge che è stato da poco approvato il nuovo P.R.G. voluto fortemente da Assessore e maggioranza, pur dichiarando che è da ritenere superato. Il P.R.G. disciplina tutte le aree indicate, per le quali dovrebbe averne attentamente valutato l’inserimento nel contesto generale dell’intero territorio.
I Programmi (che non sono Piani) dovrebbero attuare alla lettera (salve modeste varianti in sede esecutiva ritenute strettamente necessarie all’esecuzione dei lavori), le previsioni già contenute nel P.R.G. e/o relativi strumenti attuativi per un ambito specifico.

Allo stato delle cose non si hanno indicazioni sufficienti per attivare Programmi, soprattutto in maniera così diffusa, come sta proponendo il Comune di Rieti, ed è evidente che l’intenzione celata nella proposta è di non rispettare né il Piano Regolatore vigente, né quello nuovo.
Anche in questo caso si è ricorso all’alibi (solito) delle scadenze per concorrere ad un minimo di finanziamento che a questo punto non si capisce, nel caso in cui la Regione fosse “magnanima”, a che e a chi servirebbe.

Chiedo pertanto all’Assessore Costini e alla Giunta Comunale, che sembrano desiderare risolvere in un solo “colpo” decenni di urbanistica, e vecchi rapporti con le ben note proprietà di ogni ambito individuato, con storie e retroscena datati, di fare un passo indietro e ridiscutere il tutto mettendo ordine e adottando gli strumenti adeguati.