MARRONI: MI ASPETTO COLLABORAZIONE DAL CDA DI ASM PER UN LAVORO COMUNE

Gian Piero Marroni
“La conferenza stampa organizzata dal Cda dell’ASM ha scatenato un forte dibattito politico in città sul futuro della municipalizzata. Il dato certo – dichiara Marroni, presidente del consiglio comunale di Rieti – è che l’Azienda e i suoi lavoratori rappresentano un patrimonio del Comune, e quindi credo di poter tranquillamente sostenere che l’Amministrazione farà tutti gli sforzi necessari per rimettere in sesto l’ASM, in questi anni devastata da scelte incomprensibili".
"A iniziare dalla “famosissima” privatizzazione del 38%, che fu teatro nel 2002 di uno scontro politico molto forte, visto che il sottoscritto, e tanti altri, non erano d’accordo su quell’operazione, che si annunciava infelice sin dalla nascita. Oggi mi chiedo come mai, solo dopo la vittoria del Sindaco Petrangeli e del centrosinistra, il Cda dell’ASM prenda una posizione così forte e decisa contro il Comune, e perché, la stessa forza e decisione, non si manifestò contro gli amministratori che negli anni passati, con la loro attività, crearono un debito di 27 milioni di euro? Perché, mentre il debito del Comune verso ASM cresceva, non si levò un solo lamento o una protesta da parte di chi sedeva nel Cda dell’Azienda?".
"La cosa – continua Marroni – diventa poi sospetta nel momento in cui addirittura il Cda convoca una conferenza stampa per lanciare un ultimatum al Sindaco e alla nuova amministrazione comunale: o pagate o mettiamo in mora il Comune. Gli ultimatum non ci mettono né timore né paura, forse sarebbe stato meglio, in quella conferenza stampa, se il management, viste le competenze di gestione e organizzazione, avesse messo al corrente l’opinione pubblica di indirizzi e progetti per rilanciare i servizi dell’Azienda, ad esempio per tenere più pulita la città o per organizzare lo sviluppo della raccolta differenziata. Mi aspetto dal Cda tutto questo".
"Dai membri di parte pubblica nominati dal Comune, in particolare, – conclude Marroni – mi aspetto un’effettiva collaborazione con il Comune per risolvere i problemi enormi che abbiamo davanti (che, ribadisco, non sono stati di certo creati da questa Amministrazione). Se non c’è questa convinzione, per un lavoro comune e un sostegno pieno e netto da parte del Cda, non rimane allora che il gesto più serio, quello delle dimissioni, per aprire una nuova fase all’interno dell’azienda".