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giovedì 18 Settembre 2025
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Lutto al braccio per Vigili del Fuoco, Polizia penitenziaria e CFS

La Fns Cisl Lazio, in attesa della mobilitazione generale indetta dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali di tutti i comparti sicurezza – difesa e soccorso pubblico, che si terrà entro la fine di settembre, annuncia che i tre Corpi dello Stato, Vigili del Fuoco-Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale, manifesteranno in segno di protesta con il lutto al braccio. Detta scelta scaturisce poiché è impensabile accettare che esistano a tutt’oggi all’interno dello stesso comparto contrattuale discriminazioni economiche tra le stesse qualifiche.
Questo ulteriore blocco stipendiale inasprisce ancor di più gli animi già al limite della sopportazione ignorando ancora una volta la particolarità e specificità del lavoro che quotidianamente questo personale è chiamato ad espletare.
Inoltre, tale manifestazione di protesta nasce da una politica di annunci e decreti “confusionari” che risultano di difficile realizzazione se non supportati e condivisi dalle organizzazioni sindacali che quotidianamente conoscono e vivono le problematiche attraverso i lavoratori.
La CISL su questioni importanti che riguardano la tenuta del paese Italia si è sempre contraddistinta con autonomia politica indipendentemente dal colore dei governi valutando e suggerendo, nelle difficoltà economiche che sta attraversando il Paese, dove intervenire sugli sprechi che incidono sul bilancio dello stato a discapito delle tasche dei lavoratori e delle loro famiglie.
Come già annunciato da Pompeo Mannone, Segretario Generale della FNS CISL, che comprende Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello Stato, in attesa della convocazione preannunciata dal Presidente del Consiglio, la Federazione Nazionale della Sicurezza si astiene dall’organizzare manifestazioni nazionali e si dissocia da tutte le iniziative indette da sindacati minoritari del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico.
La FNS CISL rivendica lo sblocco del tetto salariale di tutti settori di interesse categoriale e chiede di passare dai proclami continui a fatti concreti; non è più tempo di aspettare e tergiversare. Qualora, infatti, non fosse superata questa fase di stallo, si darebbe inevitabilmente spazio a forme di protesta che ad oggi si stanno cercando di evitare poiché il personale chiede il giusto e sacrosanto riconoscimento dell’operato svolto a favore dei cittadini e del Paese tutto.
Non dimentichiamo che il blocco retributivo vigente impedisce a quanti risultano promossi ad incarichi di responsabilità maggiori, di ottenere la retribuzione inerente la qualifica raggiunta, con evidenti disparità di trattamento tra soggetti che svolgono analoga funzione.
La FNS CISL si aspetta dal Governo un esercizio di responsabilità quella stessa responsabilità che in silenzio e con abnegazione, il personale in uniforme svolge al servizio delle Istituzioni e dei cittadini.

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