Lucio Battisti nasce il 5 marzo 1943 a Poggio Bustone, in provincia di Rieti. Il papà, Alfiero, ha un impiego al dazio, la mamma, Dea, si occupa della modesta casa in via Roma, 53.
Da ragazzo si trasferisce a Roma con la famiglia e fa subito amicizia con due fratelli che vanno matti per la chitarra, anche lui si coinvolge e dopo tanto insistere riesce ad averne una in regalo dal padre.
Nel 1962 entra a far parte del gruppo musicale "I Mattatori", composto da ragazzi napoletani.
Le prime esibizioni avvengono in locali notturni per cinquemila lire a testa a serata.
Di li a poco si trasferisce a Milano dove riesce a strappare un appuntamento con Franco Crepax direttore artistico della CGD che a sua volta lo metterà in contatto con Giulio Rapetti, in arte Mogol.
L’incontro è freddino ma Mogol ne apprezza le qualità artistiche. Battisti partecipa al Cantagiro (1965) come autista dei Dik Dik e l’anno successivo inizia finalmente la collaborazione artistica con Mogol. Nel 1967 sulla scia di "29 settembre" scritta per l’Equipe 84, Battisti entra in sala incisione per i suoi primi 45 giri come cantante.
Gareggia di nuovo al Cantagiro con il brano "Balla Linda" che venderà moltissimo. Battisti fa la sua prima uscita dal vivo nel 1969 al programma radiofonico Bandiera Gialla del duo Arbore-Boncompagni dove è osannato dal pubblico. In quell’anno partecipa anche al Festival di Sanremo con il pezzo "Un’avventura" che entra in finale.
Ormai Lucio Battisti è una celebrità. Brani come Fiori rosa fiori di pesco, Emozioni, Pensieri e parole, Amore e non amore, spopolano le classifiche delle Hit parade.
Nel 1976 l’ultimo Battisti veramente "pubblico", c’è la memorabile tournée in giro per l’Italia, con un concerto nella piazza di Poggio Bustone presa d’assedio e dieci serate in locali di nome, sempre con il tutto esaurito.
Prima di passare alla RCA lasciando la Numero Uno, lancia nel 1980 "Una giornata uggiosa", l’ultimo capitolo del sodalizio con Mogol. Subito dopo dà vita all’esperienza statunitense che lo porterà a realizzare Images, un long playng che viene accolto però con indifferenza nonostante la grandiosa promozione della RCA.
Nel 1982 la prima produzione lontano da Mogol, si tratta del 33 giri "E già" con i testi della moglie Grazia Letizia Veronese in arte Velezia.
Quattro anni dopo esce "Don Giovanni" e Battisti torna per due mesi in vetta alle classifiche.
I testi dei brani sono di Pasquale Panella con il quale inizia una prolifica collaborazione decennale che produrrà anche "Cosa succederà alla ragazza" (1992) e nel 1993 l’ultima fatica "Hegel" e la critica si divide nei commenti.
Battisti ha vissuto gli ultimi anni della sua vita in collina, a Dosso di Coroldo, in provincia di Lecco dove dal 9 settembre 1998 riposano anche le sue spoglie.
I giardini di marzo Il carretto passava e quell’uomo gridava "gelati" |
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Discografia: 1969 – Lucio Battisti |