LETTERA APERTA DEL CONSIGLIERE TIGLI AL SINDACO EMILI

Paolo Tigli

Le notizie, diffuse dagli organi di informazione in questi giorni, riguardanti un Suo intervento sulla attuale composizione della Giunta Comunale, autorizzano alcune riflessioni; il procrastinarsi poi delle decisioni merita ulteriore attenzione; è per questo che Le rimetto una nota il cui presupposto è solo ed esclusivamente ispirato alla necessità ed alla opportunità che l’Amministrazione Comunale sappia rispondere di più e meglio alle aspettative, alle urgenze, e qualche volta ai drammi, dei nostri concittadini.

Fermo restando che il responso elettorale del 2007 non può essere certo messo in discussione (semmai meriterebbe una riflessione seria da parte di chi da quella consultazione ne è uscito fortemente penalizzato) è tuttavia legittimo esporre le criticità che si sono evidenziate in questo metà mandato da parte della Sua Giunta, accanto certo ad iniziative positive che pur ci sono state; di tutto questo parleremo il 12 p.v. in una conferenza stampa, insieme al Consigliere Paggi, nella quale si farà una sorta di “tagliando” al Suo esecutivo, a due anni e mezzo dall’insediamento.

Accanto a questo però vi è una sorta di “pre-esigenza” che riguarda la “stoffa” dell’esecutivo, degli Assessori singolarmente e del loro essere Organismo amministrativo collegiale; i grandi temi che riguardano la Città nel suo svilupparsi sia sul medio che sul lungo periodo hanno bisogno di essere affrontati senza rigidità elettoralistiche, con uno spirito ed una “passione sociale” particolare, con meno fatui protagonismi e con un’assiduità ed una competenza più forti di quelle fin qui espresse; è per questo motivo che spero, nell’interesse della Città, che il Suo attardarsi nella nomina della nuova Giunta, pur giustificato dalla delicatezza delle situazioni, sia però teso non solo ad una redistribuzione delle deleghe coniugata con una turnazione tra gli stessi Assessori, ma sia accompagnata, a mio avviso, anche da alcuni giusti e necessari cambiamenti nella Sua Squadra, ispirati, questi ultimi, a quei principi sopra esposti.