Un grande viaggio nel Paese per scoprire i tesori “a portata di auto”. Aree archeologiche, siti e musei vicini alle strade statali si offrono e si mostrano negli oltre 50 itinerari proposti nel volume realizzato in collaborazione con Anas (Gruppo FS Italiane). Dopo l’apertura affidata all’attore statunitense Stanley Tucci decine di voci di archeologi e artisti introducono i percorsi in ogni angolo dello Stivale. Non mancano le proposte per le dimore dove prolungare la sosta e i luoghi del gusto. In copertina un’opera dell’artista Mimmo Paladino creata per l’occasione.
“Non sono le solite destinazioni, ma quelle dove la pietra e il piatto si toccano davvero e il sito archeologico da scenario diventa fonte da comprendere”. Così l’attore e regista statunitense Stanley Tucci racconta il suo “Viaggio in Italia” dove ha toccato siti archeologici poco conosciuti eppure preziosissimi. L’occasione è l’intervista in apertura della Guida di Repubblica “Le Strade dell’Archeologia: piccoli gioielli italiani da scoprire”. Un volume che attraversa il Paese con lo stesso spirito.
Siti, aree archeologiche e musei vicini alle strade statali, comodi da raggiungere, sono i protagonisti della Guida realizzata in collaborazione con Anas (Gruppo FS Italiane). Oltre 50 itinerari per scoprire, dunque, tesori a “portata di auto”. Il volume si concentra sulle aree dove sono conservate preziose tracce del passato, dalla Magna Grecia agli Etruschi, dai popoli italici ai Romani. Approfondisce mete archeologiche conosciute e scopre, soprattutto, le meno famose, magari portate alla luce da poco, con la voce degli archeologi Anas a spiegare il valore di ogni ritrovamento. Con le mete turistiche vicine e gli altri luoghi della cultura in ogni frammento di territorio.
Per ogni regione l’apertura è affidata ad accademici e artisti per entrare subito in sintonia con la storia di ogni territorio. Dalla Valle d’Aosta dello scrittore Antonio Manzini alla Liguria del musicista Enrico Rava, dal Veneto della soprano Cecilia Gasdia alle Marche dell’imprenditore Diego Della Valle fino alla Campania dove brillano i ricordi di Mimmo Jodice, fotografo scomparso solo due settimane dopo l’intervista che impreziosisce il volume. E poi il cantante Lucio Corsi con la sua Vetulonia, in Toscana, e il compositore Giorgio Moroder con il suo Trentino-Alto Adige. Per ogni itinerario decine di consigli su dove fermarsi a mangiare, dormire e fare scorta di bontà in ogni territorio. Nel volume sono così raccontati 551 ristoranti, 163 dimore e 172 luoghi del gusto.
“I piccoli capolavori dell’archeologia italiana: è questo il filo conduttore di questo volume pensato insieme ad Anas che ci porta nel cuore del Belpaese per tessere, al di là dei grandi monumenti della storia, quella ragnatela di piccoli e medi insediamenti che fanno dell’Italia unicum nel mondo” afferma Giuseppe Cerasa, direttore delle Guide di Repubblica: “E allora andiamo dietro alle emozioni che ci trasmette un guru come l’ex soprintendente Adriano La Regina che si è innamorato e sta portando alla luce con una squadra di esperti i resti del teatro di Pietrabbondante in Molise. Oppure facciamoci guidare da Massimo Osanna, direttore generale dei musei del MiC alla scoperta dei tesori di Venosa in Basilicata, risalenti al IV e III secolo avanti Cristo. Oppure con il grande pittore Mimmo Paladino che si è speso per valorizzare e realizzare la casa del guerriero di Capestrano, in Abruzzo, una statua dalle geometrie assolute, uno dei più celebri esempi di scultura arcaica italica. Il volume che avete tra le mani è ricco di queste suggestioni. Amatelo e usatelo. Non rimarrete delusi”.
“L’attenzione di Anas per l’archeologia è la testimonianza più matura della cura e dell’impegno dell’Azienda al Paese e ai suoi beni”, dichiarano Giuseppe Pecoraro, presidente di Anas, e Claudio Andrea Gemme, amministratore delegato di Anas: “Oggi investiamo sull’intero territorio nazionale oltre 134 milioni di euro nell’archeologia. Sin dalla fase di progettazione avviamo le attività di archeologia preventiva con specifiche indagini conoscitive ben prima di iniziare l’opera stradale per ottenere dal Ministero della Cultura il parere autorizzativo: in sua assenza il progetto dell’infrastruttura non potrebbe essere approvato. In fase di realizzazione dell’opera stradale il processo di tutela prosegue con la sorveglianza archeologica: durante i lavori va evitato qualunque danneggiamento al patrimonio sepolto. Oggi investire sull’archeologia significa renderla accessibile – sottolineano Presidente e Ad di Anas – valorizzare il patrimonio del nostro Paese vuol dire sì preservarlo e tutelarlo ma anche farlo conoscere alle persone, agli utenti ogni giorno in viaggio sulle strade italiane. Con ‘Le Strade dell’Archeologia’ vogliamo continuare l’ampio percorso di valorizzazione intrapreso negli anni da ANAS.La strada è uno strumento per incentivare il turismo diffuso con percorsi proiettati alla scoperta delle inestimabili bellezze dell’Italia”. La Guida di Repubblica “Le Strade dell’Archeologia



















