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mercoledì 17 Settembre 2025
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L’antica Marruvium presso il Lago di Piediluco

Dionigi di Alicarnasso (“Le antichità romane”, I, 14) riporta l’esistenza di un antico insediamento di nome Marruvium presso il Lago di Piediluco (da non confondere con l’omonima città dei Marsi). Questo abitato viene posizionato da Dionigi a ridosso dell’antica via Curia (oggi Ternana), compreso tra l’isola di Issa (Montisola) e Terni. Nel comune di Colli sul Velino, in località Paduli, venne riportato alla luce dal Carancini e dalla sua equipe un importante ed esteso abitato perilacustre di epoca protostorica, i cui risultati degli scavi vennero pubblicati nel 1990. Ancora oggi il sito di Paduli è oggetto di scavi da parte dell’Università di Roma “La Sapienza”.

L’insediamento occupava un’area pianeggiante compresa tra il lago di Piediluco e le colline retrostanti (Monte Cornello), attraversata oggi da Via Madonna della Luce. I numerosissimi reperti vennero rinvenuti a ridosso del braccio meridionale del Lago di Piediluco, oggi noto come “braccio di Cornello”. Il sito protostorico venne abitato in un periodo di tempo molto ampio, compreso tra l’età del Bronzo Medio e la prima età del Ferro.

L’economia di questo abitato era basata sull’agricoltura e l’allevamento, comedimostrato dalle molte ossa di bos qui rinvenute. Il sito inoltre era posizionato a diretto contatto con le risorse ittiche del lago. Sul terreno vennero rinvenute le tracce riferibili a grandi strutture ad uso abitativo di forma ellittica o circolare (fondi di capanne), all’interno delle quali comparvero i frammenti di un grande dolio, fornelli ed ossa di animali.

Le tracce di un incendio testimoniano la distruzione violenta patita dall’abitato, avvenuta nel corso del IX secolo a.C. Interessante notare infine come Dionigi e Cicerone riportino la località “Septem Aquae” nel punto dove oggi si trova il Lago di Piediluco, con riferimento ai sette bracci che formano il lago stesso. Sembra quindi che quello di “Septem Aquae” fosse il termine con cui era noto il lago in epoca romana.

Tratto dal volume “La Sabina prima dei Sabini: gli Aborigeni e l’età del Bronzo. I santuari romani in opera poligonale” di Christian Mauri, Aracne editrice, Roma 2018.

 

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