LA DESTRA: BONINO COME LE TRE SCIMMIETTE

Elezioni politiche 2013 - La destra Storace

Non sappiamo dove vive Emma Bonino, se sulla Terra e nel Lazio, o sull’Iperuranio. Il dubbio è forte perché se lei vive davvero nel Lazio (del quale vorrebbe diventare governatrice), allora vuol dire che negli ultimi anni si è comportata come le tre scimmiette: non ha visto, non ha udito, non ha fiatato. E adesso, insieme con Melilli, viene a dire ai reatini e ai sabini che Rieti è la provincia-cenerentola, che c’è bisogno di allargare la Salaria, che occorre un treno diretto Rieti-Terni-Roma, e tante altre amenità.

Emma Bonino ha di colpo dimenticato (miracolo della Dea Sfacciataggine!) che negli ultimi cinque anni a governare contemporaneamente Regione e Provincia c’erano gli stessi suoi amici di ieri, di oggi e di domani. E finge di non sapere che quegli stessi suoi amici hanno privato Rieti di un asessorato regionale; finge di non sapere che non serve allargare la Salaria per accelerare l’arrivo a Roma, ma che occorre risolvere il problema del “tappo” di Monterotondo e Settebagni (come avvertono gli esperti); finge di non sapere, insieme con Melilli, che il treno per Roma via Terni c’è già e che esso ha fallito in buona parte i suoi obbiettivi di contenimento dei costi e dei tempi di percorrenza.

Avremmo voluto non pensare alla malafede ascoltando la Bonino. Purtroppo siamo costretti a farlo dopo le sue parole sulla Sanità. Approfittando di non avere contraddittorio, la candidata ha attribuito alla Giunta Storace il deficit della Sanità ereditato invece da Storace dalla giunta di centrosinistra guidata da Badaloni. Com’è noto (e la Bonino ancora una volta finge di non saperlo) la Corte dei Conti ha certificato la corretta gestione della Sanità da parte di Storace che gli ospedali, fra l’altro, li apriva e non li chiudeva come invece ha fatto la Giunta di Marrazzo, quella stessa che ora sostiene la Bonino e che tanto viene lodata da Melilli e soci.

Emma Bonino prima di parlare di Sanità chieda piuttosto ai suoi amici di ieri, di oggi e di domani chi ha voluto ridurre nelle attuali pietose condizioni il glorioso ospedale Grifoni di Amatrice dove è persino impossibile mettere i classici punti di sutura.