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domenica 14 Settembre 2025
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Konsumer Lazio: “APS? Un progetto nato per ottimizzare, finito per pesare sulle tasche dei cittadini”

“L’idea era ambiziosa: consorziare i comuni della provincia di Rieti per garantire una gestione idrica più efficiente. Dieci anni dopo, il bilancio è tutt’altro che positivo.

Il progetto APS (Acqua Pubblica Sabina) non solo non ha raggiunto gli obiettivi prefissati, ma oggi si trova al centro di un acceso dibattito:

𝑨𝒖𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍 9.95% 𝒂𝒏𝒏𝒖𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒔𝒔𝒊𝒎𝒊 5 𝒂𝒏𝒏𝒊, 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒄𝒆𝒓𝒕𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅𝒂𝒍𝒍’𝑨𝑹𝑬𝑹𝑨, 𝒐 𝒅𝒊𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒓𝒆 𝒍’𝒂𝒖𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝒖𝒏 𝒑𝒆𝒓𝒊𝒐𝒅𝒐 𝒎𝒐𝒍𝒕𝒐 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒍𝒖𝒏𝒈𝒐, 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒈𝒈𝒆𝒓𝒊𝒕𝒐 𝒅𝒂 𝑨𝑻𝑶3 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒇𝒆𝒓𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒊 𝑺𝒊𝒏𝒅𝒂𝒄𝒊?
La situazione è complessa e fa emergere molte criticità, dalla credibilità degli enti locali fino alla sostenibilità economica per i cittadini. Per fare chiarezza, 𝐊𝐨𝐧𝐬𝐮𝐦𝐞𝐫 𝐋𝐚𝐳𝐢𝐨 ha intervistato il sindaco di Antrodoco, 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐆𝐮𝐞𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐢, referente per l’Alta Valle del Velino dei sindaci non in linea alla logica di questi aumenti. Guerrieri ha spiegato che i rincari sono principalmente legati a due fattori:
1. L’aumento del costo dell’energia elettrica, aggravato dalla crisi internazionale tra Russia e Ucraina.
2. Una gestione inefficiente e poco pragmatica della rete idrica.
Il sindaco ha citato due casi emblematici che lasciano perplessi:
• La frazione di Rocca di Fondi: per portare acqua al piccolo centro abitato a 1000 metri di altezza, si pompa tanta acqua con relativo dispendio di energia per poi disperderla in un ruscello ciò a causa dell’assenza di un adeguato sistema di automazione che legga i reali fabbisogni che sono spesso irrisori.
• Antrodoco e Borgo Velino: con l’avvento di aps le due reti idriche dei due comuni sono state collegate, l’azienda ha però scelto di pompare acqua da Borgo Velino ad Antrodoco invece di sfruttare le sorgenti di Antrodoco che arrivano a caduta gratuitamente dalla montagna: oggi quell’acqua viene inutilmente dispersa nel fiume Velino.
𝑫𝒐𝒗𝒆 𝒗𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒊 𝒇𝒐𝒏𝒅𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝑷𝑵𝑹𝑹 𝒆 𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒗𝒆𝒏𝒕𝒊 𝑨𝑪𝑬𝑨?
La situazione è ancora più complessa considerando che i 12 milioni di euro che ACEA di Roma paga per lo sfruttamento della sorgente del Peschiera e i fondi stanziati dal PNRR non sono stati ancora utilizzati per affrontare il problema principale delle perdite idriche nella rete. Finora, infatti, queste risorse sono state destinate principalmente alla sistemazione degli impianti di depurazione e al finanziamento di grandi opere infrastrutturali, come il nuovo acquedotto del Cicolano, che rende Rieti indipendente da Avezzano. Konsumer Lazio si chiede quale sia il ruolo della Regione Lazio in questa vicenda. In un territorio già segnato da terremoti e spopolamento, un aumento vertiginoso delle bollette potrebbe avere conseguenze disastrose. Non solo per i residenti, ma anche per i non residenti che, per pochi giorni l’anno nelle seconde case, si ritroverebbero bollette insostenibili, vanificando gli stessi aumenti a causa di numerosi distacchi dei contatori.
𝐔𝐧 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐠𝐚𝐫𝐚𝐧𝐳𝐢𝐞?

L’obiettivo dichiarato degli aumenti è migliorare la distribuzione idrica per ridurre i costi a lungo termine. Ma se questo è il fine, perché i cittadini devono pagare subito bollette maggiorate per almeno cinque anni, senza alcuna garanzia di risultati? Konsumer Lazio promette di vigilare: “Saremo sempre al fianco degli utenti per garantire trasparenza e verificare la correttezza delle bollette. Il sacrificio di oggi deve portare a un vero beneficio domani, non a nuove delusioni.” Così nella nota Konsumer Lazio

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