Come rilanciare il turismo in Italia e quali le strategie di prezzo da seguire dopo i lunghi mesi di congiuntura economica negativa? Quali prodotti, piatti e pietanze italiani sono più conosciuti e possono aiutare a rafforzare la nostra immagine all’estero?
Ha risposto a questi due diversi tipi di domande l’ultima indagine condotta da Unioncamere-Isnart (Istituto di ricerca sul turismo delle Camere di Commercio e di Unioncamere), chiedendo un’opinione al proprio database di esperti nazionali che racchiude al suo interno operatori professionali, giornalisti, impiegati, imprenditori e dirigenti del settore turistico.
Non viene reputata positiva l’introduzione di una tassa di soggiorno (per il 74% è inopportuna e per il 71% può addirittura penalizzare il settore). Gli intervistati credono inoltre poco in un possibile effetto dei Buoni Vacanza.
Dai dati di taglio più economico a quelli di “gola”. Riguardo al menù che meglio di altri potrebbe aiutare l’identità italiana all’estero figurano senza ombra di dubbio al primo posto gli spaghetti (59%), seguiti dalle lasagne (42%) e dal risotto nelle sue diverse versioni di terra e di mare (30%).
Condimento vincente? Il ragù di carne (46%) che stacca la classica salsa di pomodoro (26%) e i frutti di mare (19%), mentre l’Amatriciana, condimento originario di Amatrice, in provincia di Rieti, a base di guanciale di maiale e formaggio pecorino, raccoglie il 9,2% dei consensi.
Tra i secondi primo posto per