Infermiere al de' Lellis, per eliminare la concorrenza, nasconde droga nell’auto del collega

Asl di Rieti
Infermieri Asl di Rieti

Questa mattina, mercoledi 9 marzo, i Carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rieti, coordinati dal Pubblico ministero dott. Rocco Gustavo Maruotti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Rieti, traendo in arresto M.P., infermiere trentasettenne in servizio presso l’ospedale de’ Lellis” di Rieti, perché ritenuto responsabile dei reati di calunnia e detenzione di sostanze stupefacenti.
L’indagine era iniziata nel mese di dicembre 2015 quando, sull’utenza telefonica di servizio di un carabinieri del Comando provinciale di Rieti, era giunto un SMS anonimo che segnalava la presenza di un ingente quantitativo di stupefacente all’interno di un’autovettura Volkswagen Golf che sarebbe transitata il giorno successivo sulla strada statale 4, in prossimità del bivio di Fonte Cottorella.
I militari decisi a verificare la notizia, il giorno seguente hanno appostato due pattuglie in prossimità dello svincolo indicato, intercettando pochi minuti dopo l’autovettura segnalata. La successiva perquisizione veicolare effettuata sul posto ha consentito di rinvenire, all’interno del vano della ruota di scorta, 11 grammi circa di stupefacente del tipo marijuana, suddivisa in dosi.
La sostanza è stata posta sotto sequestro e il conducente A.F., un giovane infermiere in servizio con contratto a tempo determinato presso l’ospedale de’ Lellis” di Rieti è stato condotto presso gli uffici del Nucleo investigativo per la formalizzazione degli atti a suo carico.
In caserma, il ragazzo, dopo aver negato che la droga sequestrata fosse di sua proprietà, aveva riferito che molto probabilmente era stato “incastrato” da M.P., un collega come lui in servizio a tempo determinato presso l’ospedale de’ Lellis, con il quale da tempo erano in corso forti dissidi legati ai turno di lavoro e al fatto che entrambi aspiravano alla stabilizzazione, aggiungendo inoltre che proprio con questo collega, qualche giorno prima, aveva condiviso il turno di servizio notturno.
I militari, insospettiti dalla ricostruzione, hanno avviato immediatamente una minuziosa attività di indagine, esaminando dettagliatamente i filmati delle telecamere a circuito chiuso dell’ospedale, escutendo a sommarie informazioni testimoniali numerose persone informate sui fatti ed infine analizzando con cura i tabulati telefonici delle utenze in uso ai due infermieri.
Dall’esito degli accertamenti i Carabinieri sono riusciti a scagionare completamente A.F. da ogni responsabilità, dimostrando che a nascondere lo stupefacente all’interno dell’autovettura e ad inviare l’anonimo SMS era stato M.P.
E’ terminato nel migliore dei modi, dopo 4 mesi, l’incubo di A.F. che ha visto la sua posizione personale e lavorativa a serio rischio.