Incendio Poggio Bustone, lo sfogo di un volontario

Ancora una notte di fatica e passione per i volontari impegnati sul monte Rosato di Poggio Bustone.
“La fatica è tanta, ma cerchiamo di difendere il nostro territorio – commenta un volontario a rietinvetrina – le fiamme solo con l’acqua gettata dagli elicotteri non si spengono perché la pineta è fitta e l’acqua fa fatica a sfondare”.
“In giornata – prosegue il volontario – l’Esercito ha rifornito con autobotte, quella dei Pompieri, che spruzza ad evenienza un po’ sopra la strada a ridosso del paese.”
“Da questa notte siamo soli nella pineta, 15 volontari che si stanno facendo un culo tanto, per tentare di monitorare e non far avanzare la linea del fuoco. Siamo soli! Vogliamo poi parlare dell’elicottero? Fa 6 gettate d’acqua in mezz’ora. Poi – continua il volontario – fa rifornimento carburante a Viterbo con conseguente spreco di tempo prezioso (1 ora e 40 minuti) per andare e tornare.”
“Senza contare che dall’alto non si vede bene dove davvero serve gettare acqua più urgente. La pineta è fitta ed il fumo spostato dal vento inganna. Abbiamo inviato posizione GPS, ma il pilota è solo e non può vederla mentre guida. E così molti viaggi sono anche a vuoto. Questa la verità”. Conclude il volontario.
Bellissima ed utile solidarietà da parte dei volontari ma dovrebbe essere di affiancamento ad un’ingente opera di Vigili del Fuoco, Protezione Civile, esercito e Carabinieri Forestali.
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