Poggio Mirteto continua a confermarsi terra fertile per la musica. Il 29 ottobre 2025 Alessandro Sacripanti, classe 2007, ha conseguito il Diploma Accademico di I livello presso il Conservatorio di Musica “Alfredo Casella” di L’Aquila, titolo equiparato a una laurea triennale universitaria. Un risultato prestigioso, raggiunto a soli diciotto anni, che rafforza la tradizione musicale della Sabina e della cittadina mirtense. Cresciuto tra le vie del paese e formato nelle file della storica Banda Comunale Nazionale Garibaldina, Alessandro ha scelto un percorso non comune: la tuba, strumento grande, profondo, capace di abbracciare l’aria e restituirla in suoni che arrivano lontano. Uno strumento che spesso vive nell’ombra orchestrale e raramente si vede protagonista della scena.
La sua tesi, “Oltre l’orchestra: la tuba solista in John Williams”, ha aperto una prospettiva nuova su questo repertorio. In sede di discussione ha presentato un’esecuzione di notevole difficoltà, mai proposta prima da uno studente triennale al Conservatorio Casella. Un gesto che racconta audacia, ricerca e maturità musicale. A guidarlo, come relatore e mentore, il Maestro Davide Borgonovi, figura centrale nella crescita artistica di Sacripanti e nel suo avvicinarsi a nuove possibilità interpretative. Il traguardo arriva al termine di anni impegnativi: Alessandro ha frequentato contemporaneamente il Liceo Musicale di Rieti e il Conservatorio dell’Aquila, affrontando quotidianamente la distanza, gli orari impossibili dei mezzi pubblici, i rientri serali. Chi conosce la provincia riconosce il valore di quei chilometri, di quei treni mancati, delle corse autobus saltate, del sostegno silenzioso ma costante della famiglia.
Dietro ogni prova e ogni esecuzione ci sono i genitori e i nonni, pronti a partire, aspettare e riportarlo a casa quando l’ultimo autobus non arrivava più. È il lavoro invisibile che rende possibile il talento: serate in macchina, viaggi di ritorno tardi, fiducia che non si spegne.
Alla proclamazione, accanto ad Alessandro c’erano i genitori, i fratelli Valerio ed Erica, i nonni e la cugina, che conserva un ricordo speciale: quando era bambino, gli insegnava le note usando pastelli colorati. Da quei fogli pieni di colori alle pagine di una tesi accademica, il passo è stato breve solo in apparenza. In mezzo, ore di studio, costanza e una passione che non ha mai vacillato. Con questo risultato, Sacripanti si inserisce nel solco dei giovani talenti che stanno portando Poggio Mirteto e la Sabina sui palcoscenici italiani. La sua è una storia che unisce talento e determinazione, ma anche una famiglia che non ha mai pensato che fosse “troppo lontano”, “troppo difficile”, “troppo presto”. Perché il talento non viaggia mai da solo: ha bisogno di testa, di strada, e di qualcuno che aspetti in auto sotto la scuola quando l’autobus non arriva. Il futuro? Una partitura ancora da scrivere, ma con un incipit così promettente sembra già annunciarsi in crescendo.














