Il messaggio del vescovo Vito Piccinonna per la giornata dei nonni e degli anziani

FOTO: Chiesa di Rieti

Cari nonni e cari anziani, nel giorno della festa a voi dedicata, dopo aver letto il messaggio del Santo Padre scritto per questa circostanza dal titolo “Beato chi non ha perduto la sua speranza”  (LEGGI) che vi invito a leggere e meditare, mi sono venute in mente le parole del Salmo 128. Si tratta di un Salmo delle ascensioni che gli Israeliti cantavano mentre si recavano in pellegrinaggio a Gerusalemme. Un Salmo che è un po’ la sintesi di una vita intera che fa memoria grata del tempo passato e apre a quella Speranza indicata dal Papa Leone XIV che ha nella Pace il suo fine primo e ultimo.

Anch’io voglio esprimervi la mia gratitudine perché il vostro servizio di educatori saggi è un tesoro che non va disperso; vi sono grato perché la vostra vita, anche quando è segnata dal dolore, è un dono carico di speranza per tutti, soprattutto per le nuove generazioni. Vi sono grato perché, anche attraverso le vostre rughe, possiamo scorgere una storia che può e deve ancora insegnarci tanto. Soprattutto vi chiedo di dare compimento a quella beatitudine e a quell’augurio del Salmo 128. Aiutateci a vivere relazioni di Pace. Voi che avete fatto un tratto di strada maggiore rispetto al nostro, diteci che la Pace può davvero salvare questo nostro mondo, che sembra vivere il tempo dell’agonia a causa delle guerre.

Specialmente a voi, nonne e nonni, che spero stiate vivendo pienamente questa beatitudine nella vostra vita, avendo potuto godere del dono dei nipoti, i figli dei vostri figli, giunga il mio pensiero più caro ma soprattutto colmo di gratitudine. Vi immagino ad accarezzare i vostri nipoti, lasciate che approfitti anch’io di una vostra carezza, me la terrò cara ripensando alle tante volte in cui le carezze dei miei nonni hanno sfiorato la mia guancia. Quelle carezze non le ho mai dimenticate e rendono ancora viva la presenza di quei nonni che oggi non ci sono più. Sono certo che da quelle carezze potremo continuare a sperare in un mondo che, oggi più che mai, chiede la carezza più bella, quella della Pace che è il primo dono del Cristo Risorto alla sua Chiesa e dunque all’umanità tutta. E voi lo avete capito prima e meglio di tutti. Perché in fondo, anche a dispetto della vostra età che avanza, voi vivete da risorti. Vi abbraccio con tutta la forza che ho e volentieri benedico la vostra vita carica di Speranza. Grazie”.

Il vescovo di Rieti, monsignor Vito Piccinonna