Il centro storico di Rieti primo in Italia ad essere mappato con il Sistema per la Simulazione dei Danni da Terremoto

Si è svolta questa mattina, 15 settembre, presso il Polo Universitario di Palazzo Aluffi la conferenza finale del progetto SIS-DAT, Sistema per la Simulazione dei Danni da Terremoto. Per il Comune di Rieti ha portato il suo saluto e partecipato ai lavori l’assessore all’Urbanistica e Centro Storico, Giovanni Rositani, mentre a relazionare, tra gli altri, la prof.ssa Francesca Bozzano, docente del Dipartimento di Scienze della Terra della Sapienza Università di Roma e responsabile scientifico del progetto.

Lo studio, finanziato dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Università e della Ricerca, si è svolto nell’ambito dell’attività del Distretto Tecnologico Beni ed Attività Culturali e realizzato da un gruppo di lavoro altamente qualificato, formato da ricercatori di Sapienza Università di Roma, Enea e ALMA Sistemi. Il centro storico della città di Rieti è stato selezionato per un percorso scientifico finalizzato a predisporre mappe di danneggiamento puntuali in caso di sisma, attraverso la combinazione di avanzate stime di scuotimento sismico atteso, di analisi di vulnerabilità di tipologie strutturali tipiche e di valutazione del miglioramento conseguibile a seguito di interventi sull’edificato. 

L’assessore all’Urbanistica Giovanni Rositani: “Una giornata importante per la città di Rieti e la sua presenza universitaria, mentre al Polo di Santa Lucia si presentava il nuovo corso di Economia dell’Innovazione, a Palazzo Aluffi si esponevano i risultati di una lunga opera di studio con importanti ricadute per la rigenerazione e la pianificazione del nostro territorio. L’Università da un lato forma e attrae giovani cittadini, dall’altro, con il suo lavoro di ricerca accademica, produce risultati tangibili, come in questo caso, una piattaforma a disposizione dei tecnici comunali, in cui saranno raccolte tutte le risultanze del monitoraggio effettuato, per una più sicura ed efficiente progettazione futura”.