Successo storico per il XII Castaldato di Antrodoco. In 5mila attorno all’evento

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Successo storico per il XII “Castaldato Interocríno” di Antrodoco che chiude la rassegna 2025 con una memorabile partecipazione di cittadini e pubblico, tra organizzatori, volontari, comparse e ospiti arrivati da tutta Italia. Nel borgo per l’intero evento quasi 5mila presenze. Alla fine vince il “Palio Madonna del Popolo” il rione San Terenziano. Agli annali: 14 eventi principali in un mese; 4 cortei e 5 gare di cui una, tra arcieri, campionato nazionale e regionale LIAS; la prima di un nuovo musical-commedia, spettacolo per il secondo anno sold out; un festival di tamburi di rilievo nazionale da più di 250 accrediti; una mostra di costumi dell’epoca e un concorso fotografico in memoria di “Elio Tedeschini”, curato dalla fotografa Mila Civica. Infine, 5 serate enogastronomiche al completo, tra locande e aperitivi medievali. Una macchina organizzativa che dagli allestimenti alla cucina, è stata coordinata dell’Associazione Castaldato di Antrodoco con la collaborazione delle due compagnie locali, arcieri e tamburi, e della Pro loco, con il sostegno di Comune e Regione Lazio, della Fondazione Varrone e del Ministero della Cultura. I vincitori edizione 2025 – Sul podio del XII “Palio Madonna del Popolo”, contesa tra arcieri, il rione San Terenziano, con migliore arciere Leonardo D’Eramo; mentre la Dama di quest’anno è del rione La Cona, ed è Aurora Alonzi; Raoul De Santis ad aggiudicarsi invece, la gara di tiro con l’arco e abito storico, sfida degli Arcieri Memorial “Danilo Bandini” che rientra nel Campionato nazionale e regionale LIAS. Quanto al Festival nazionale dei tamburi medievali, passano dalla competizione “Vesperi et Pandemonium” a “La Notte dei Tamburi” 2026 i “Musici e Sbandieratori San Biagio Nepi” (Lazio). Infine, standing ovation per il musical e molto apprezzata la cura di scenografie e abiti, delle danze che hanno scandito i momenti di festa, degli addobbi floreali nel banchetto clou che resta un unicum della rievocazione, sempre più aderente all’Antrodoco che fu tra 1230 e il 1370. “Indubbiamente abbiamo alzato l’asticella -ha detto l’assessore alla cultura del Comune di Antrodoco, Ernestina Cianca-. Vorremmo portare il Castaldato tra le rievocazioni storico-medievali più importanti d’Italia, ma ancora di più, continuare a riattivare quel carattere di paese attraente che Antrodoco ha già dimostrato di avere. Questa rievocazione contribuisce in modo importante a tutta una serie precisa di iniziative messe in campo, che toccano l’arte nella sua accezione più ampia, parlano all’anima di un territorio, guardano al mondo e alla contemporaneità. Tutto ciò richiede sforzi, organizzativi e finanziari. Il Comune fa la sua parte. Ringraziamo -ha concluso- gli enti sostenitori e un paese intero che fa la differenza”.

Sei persone denunciate per incendio colposo che ha distrutto 80.000mq di bosco

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Sei ettari di noceto, 2.000 mq circa di incolto, 80.000 mq di bosco bruciati e sei persone deferite all’A.G. nell’arco di pochi giorni: è questo il risultato della propagazione di quattro distinti incendi boschivi di natura colposa in Provincia di Rieti che hanno visto intervenire i Carabinieri della Specialità Forestale. Le indagini condotte dai militari dei Nuclei Carabinieri Forestale di Cittareale, Contigliano, Poggio Moiano, Rieti, nelle cui competenze territoriali si sono diffusi gli incendi, e dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Rieti, hanno permesso di accertare che gli stessi erano stati tutti innescati a causa di una condotta negligente ed imprudente degli indagati, impegnati in operazioni di ripulitura di terreni o in lavorazioni con attrezzi elettrici o a motore.

Nello specifico, due degli incendi sono stati innescati dall’abbruciamento di residui di sfalci e potature le cui fiamme, sfuggite al controllo, si sono estese al terreno circostante, particolarmente arido, alimentate dalle condizioni ambientali favorevoli. Il terzo incendio, invece, è scoppiato, verosimilmente, dal fascio di scintille promanate dagli attrezzi in uso per la ripulitura di un noceto, che hanno investito la vegetazione secca, creando le condizioni per l’innesco dell’incendio, distruggendo circa sei ettari di superficie. Il fuoco che ha divorato 80.000 mq di bosco di orniello, roverella e pino nero sul versante del Monte Terminillo, è scaturito, infine, dall’utilizzo incauto di un macchinario a motore, le cui faville hanno incendiato le zone limitrofe. I procedimenti, attualmente in fase di indagini preliminari, consentiranno all’Autorità Giudiziaria di valutare le eventuali responsabilità.

Al fine di sostenere una gestione responsabile del territorio, i Carabinieri Forestale sono attivi anche per promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi associati agli incendi boschivi colposi. Si ricorda che dal 15 giugno al 30 settembre è vietata l’accensione di fuochi e l’abbruciamento di residui vegetali, a qualsiasi ora; tali comportamenti, imprudenti ed illegali, come anche l’utilizzo di macchinari che creando scintille possono incendiare le aree contigue e l’abbandono di rifiuti infiammabili, sono stati causa di numerosi incendi boschivi colposi, pericolosi sia per l’uomo che per l’ambiente, i cui responsabili rischiano una pena da due a cinque anni di reclusione.

Rieti, finti lavori per il Superbonus: tre persone denunciate e beni sequestrati per 380mila euro

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La Guardia di Finanza di Rieti, su incarico della locale Procura della Repubblica, ha scoperto una truffa legata al Superbonus 110%, che ha portato al sequestro di beni per circa 380 mila euro. Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno accertato che una società edile aveva ricevuto crediti fiscali per lavori di ristrutturazione mai eseguiti, grazie all’utilizzo di documenti falsi e fatture per operazioni inesistenti, nonché mediante comunicazioni ingannevoli dirette all’Agenzia delle Entrate. In particolare, venivano presentati falsi stati di avanzamento dei lavori, e per ogni intervento si dichiarava il completamento di una prima parte dei lavori, che in realtà non erano mai iniziati. A beneficiare della truffa sono stati una società del settore edile, il suo amministratore e due tecnici professionisti, coinvolti nella preparazione delle false certificazioni. Grazie a queste pratiche, la società aveva ottenuto crediti d’imposta per un totale di 753 mila euro, di cui 380 mila euro risultati totalmente fittizi. Su richiesta della Procura della Repubblica, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Rieti ha disposto il sequestro dei beni per un valore pari all’importo indebitamente ottenuto. Le Fiamme Gialle hanno quindi sequestrato:
  • tre immobili situati a Fiano Romano e Fara in Sabina dal valore stimato 245.000 euro;
  • un’autovettura di grossa cilindrata;
  • la somma di 94.670 euro detenuta dagli indagati sui conti correnti.
L’intervento ha permesso di recuperare integralmente il danno economico causato allo Stato. L’attività conferma l’impegno della Guardia di Finanza nel contrastare gli abusi legati ai bonus edilizi e nel difendere le risorse pubbliche destinate a famiglie e imprese in regola. Si precisa che le persone coinvolte sono, allo stato, sottoposte ad indagini preliminari e si presumono innocenti fino a sentenza definitiva di condanna, ai sensi dell’art. 27, comma 2, della Costituzione e dell’art. 115-bis c.p.p.

Il maresciallo capo Manuel Ermini ed il maresciallo Francesco Galizia lasciano Rieti per nuovi incarichi

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Il Maresciallo Capo, Manuel Ermini, Comandante della Stazione Carabinieri di Borbona, dopo quasi quattro anni, lascia l’incarico. Il sottufficiale, 33enne, originario di Rieti, è giunto in questa provincia nel dicembre 2021 e, tra qualche giorno, verrà trasferito ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Rieti. Dopo aver partecipato ad un concorso interno e frequentato un apposito corso di formazione, è divenuto Ispettore del Lavoro. Un impiego in un settore, la prevenzione e la sicurezza dei luoghi di lavoro, verso cui l’Arma dei Carabinieri rivolge una particolare attenzione ed impiega un sempre maggiore numero di personale specializzato. Il Maresciallo, Francesco Galizia, subentrerà invece quale Comandante in Sede Vacante alla Stazione dell’Arma di Borbona. Originario della provincia di Napoli è giunto a Rieti nel marzo 2010, dapprima al Nucleo Ispettorato del Lavoro, poi alla Centrale Operativa del Comando di viale de Juliis, successivamente alla Stazione di Amatrice come sottordine e, ora, presso il presidio Carabinieri di Borbona. Una scelta, per entrambi, dettata dalla voglia di mettersi nuovamente in gioco. Prima di partire alla volta dei nuovi incarichi, dopo aver salutato le Autorità locali, i due Marescialli, salutati i colleghi del precedente reparto, sono stati ricevuti presso la caserma “Carabiniere Raoul Angelini”, sede del Comando Provinciale, ove, nel corso di un incontro informale, breve ma carico di emozioni, hanno ricevuto gli auguri e le congratulazioni per il futuro impiego professionale da parte del Comandante Provinciale di Rieti, Colonnello Valerio Marra e del Comandante della Compagnia di Cittaducale, Capitano Toni Bocchino.

Oggi 19 anni senza Alberto Bianchetti, l’uomo che affrontò la gravità

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Era il 5 agosto 2006 quando, improvvisamente Rieti perse Alberto Bianchetti: 19 anni fa la scomparsa di un uomo che affrontò la gravità e che se ne andò a soli 66 anni, facendo quello che più adorava, volare libero tra le nuvole. Ed oggi, come ogni anno, Rietinvetrina lo vuole ricordare con questo articolo, una cronistoria sulle sue imprese volovelistiche e di arrampicata. Era a bordo del suo aliante nel cielo del Parco Nazionale d’Abruzzo quando a causa di un doppio vuoto d’aria precipitò a Pescasseroli (L’Aquila) perdendo la vita in quello che poteva apparire un pomeriggio qualunque, ma che invece segnò per sempre la sua famiglia e tutti gli amici che da una vita lo accompagnavano in mille attività. Agli alianti e al volo a vela si avvicinò negli anni ’70, in concomitanza con l’entrata nel CAI. L’alpinismo era un’altra sua grande passione. Fin da ragazzo era un amante dello sport. Iniziò ai tempi dell’università a partecipare a gare di moto e automobili, per poi entrare con la seconda disciplina nel mondo professionistico. Diverse le Coppe Carotti alle quali partecipò con la sua Lancia Appia Zagato. I più anziani ancora oggi ricordano le “battaglie automobilistiche” con Otello Rinaldi.La passione per le automobili l’ha sempre portata con sè, anche se smise di correre, proseguendo fino all’ultimo le altre sue due grandi passioni: l’alpinismo diventando anche vicepresidente e successivamente presidente del CAI Rieti e il volo a vela. La montagna la conobbe da piccino quando entrò a far parte dei boy scout e da allora non ne scese mai. Tantissime le spedizioni alpine alle quali partecipò con il fedele amico e cugino Arnaldo Millesimi, la prima nel 1983 in Bolivia, l’ultima nel 2006. Si conta che Alberto Bianchetti abbia partecipato a più di 20 spedizioni, anche al Polo Nord Magnetico e al Polo Nord Geografico.Tre delle più importanti spedizioni alle quali Alberto fece parte sono senza dubbio quella del 1989 al Mc Kinley in Alaska (la vetta più alta dell’America Settentrionale 6.190 metri s.l.m.) una delle “Seven Summits” del Pianeta, quella sul monte Aconcagua di 6.962 metri s.l.m., la più alta montagna della Cordigliera, di tutto il continente americano e di tutto l’emisfero meridionale, anche lei una delle “Seven Summits” del Pianeta, ossia una delle montagne più alte dei 7 continenti e quella sul “Picco Ibn Sina” comunemente chiamato “Picco Lenin”, una delle più alte vette del Pamir russo in Asia Centrale. Il Picco Lenin si trova tra il Kirghizistan e il Tagikistan ed è alto 7.134 metri s.l.m.Fu Alberto Bianchetti insieme a Lamberto Brucchietti e Marco Catini a dar vita nel ’74 al G.A.R (Gruppo Alpini Reatini) sorto dopo l’uscita dal CAI Rieti di alcuni componenti, tra i quali lo stesso Bianchetti, per divergenze interne. Successivamente nel ’78/’79 chi era uscito dal Cai vi rientra e Bianchetti lo fa assumendo la carica di presidente, per poi organizzare la prima spedizione fuori dalle mura italiane raggiungendo la Bolivia e conquistando la loro prima vetta di 6.000 metri s.l.m.Il 5 giugno del 1977 Alberto aprì una nuova via, insieme all’amico di cordata Mario Sciarra, sulla parete Nord del Monte Terminillo per poi ripetersi negli anni ’80 quando aprì quella nella Parete Nord del monte Camicia nei pressi del Gran Sasso, questa volta insieme all’amico Rocco Venditti. Brucchietti, Catini e Bianchetti sono da annoverare come i precursori dell’arrampicata in roccia, fino ad allora non praticata tra gli alpinisti reatini.L’impegno di Alberto per la città di Rieti lo si ricorda anche per aver portato nel 1984 nel capoluogo sabino, durante la sua presidenza Cai, il grande alpinista trentino Reinhold Messner che ospitò in casa, così come ospitò un altro grande alpinista italiano, Walter Boonatti, anche lui portato alla fine degli anni ’80 a Rieti. Bonatti, durante la sua permanenza in casa di Alberto, tenne anche una video conferenza. Infine, altro illustre alpinista fatto giungere a Rieti da Alberto Bianchetti, è Renato Casarotto (deceduto sul K2).Nel 2002 Bianchetti è stato capo spedizione del CAI L’Aquila nel tentativo di scalare il Sesto Ottanile Himalaya Cho Oyu ad oltre 8.201 metri s.l.m. Solamente uno degli alpinisti aquilani riuscì ad arrivare in vetta. A questa spedizione fu presente anche il figlio Paolo.A tutte queste attività affiancò anche l’impegno nel Soccorso Alpino e quello da istruttore di volo a vela e proprio con gli alianti in tanti lo vedevano volteggiare in cielo su Rieti. Bianchetti partecipò anche a diverse Coppe del Velino.Uomo pragmatico riusciva sempre a risolvere gli eventuali problemi che potevano sorgere a pochi minuti dall’inizio di una gara o di una spedizione, senza perdersi mai d’animo. Coraggioso, pieno di vitalità, gran sportivo, Alberto ha lasciato nel cuore e nella mente di chi lo conosceva un bellissimo ricordo che siamo sicuri non svanirà mai.Così come non svanirà mai l’amore dei figli per lui, Paolo oggi sindacalista della Cisl che da ragazzo partecipò anche ad alcune spedizioni con il papà e Stefano, oggi pilota di elicotteri del Corpo Forestale dello Stato e istruttore di volo a vela, da più piccolino campione juniores nel salto con l’asta. Menzione speciale per la moglie, Anna Teresa Millesimi, sempre al suo fianco nella vita. La vita di Alberto è stata costellata di molteplici attività, tra queste: l’atletica praticata come velocista negli anni ’50 e ’60, la carriera da calciatore nella FC Rieti, la docenza in Scienze Naturali, il conseguimento nel 1964 del brevetto da pilota di alianti con conseguente inizio dell’insegnamento come istruttore di volo e dopo ancora come direttore della scuola di volo a vela. Infine la scrittura e pubblicazione del libro “Montagne di ricordi” dove sono riportate tutte le sue avventure alpinistiche e il ricevimento della medaglia d’oro al Valore Sportivo consegnatagli dal presidente del CONI nazionale Gianni Petrucci. Il ricordo annuale di Rietinvetrina dedicato ad Alberto Bianchetti termina con la sua partecipazione ai “Veterani dello Sport” costituito da Carlo Millesimi, detto Carletto, maratoneta di lungo corso e partecipante a diverse maratone di Roma e alla Maratona di New York oltre che ai Campionati del Mondo senior di Goteborg. Ad Alberto Bianchetti è stato intitolato l’Aero Club di Rieti, oggi Aero Club Bianchetti. Il CAI Rieti deve molto ad Alberto e alla sua opera di divulgazione della disciplina alpinistica.

Presidente ACI de Sanctis: “Grazie ad ASM per la pulizia del tracciato post Rieti-Terminillo / Coppa Carotti”

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Quindici chilometri che separano Rieti dalla vetta del Terminillo sono stati anche quest’anno gremiti di pubblico in occasione della Rieti Terminillo Lenergia, evento dalle caratteristiche tecnico sportive uniche. Il suo percorso, su un fondo perfetto, con tratti veloci alternati ad altri più lenti, rappresenta infatti una vera e propria università internazionale della velocità in salita. Nei giorni successivi alla cronoscalata il programma prevede, come sempre la pulizia del tracciato, che proseguirà fino a mercoledì 6 agosto. L’iniziativa, organizzata nell’ambito del programma di pulizia e decoro del Comune di Rieti, vede squadre impegnate nella pulizia del percorso della gara. “Un plauso – commenta Alessandro de Sanctis, presidente dell’Automobile Club Rieti – va rivolto all’Azienda Servizi Municipalizzati, a lavoro fin dalle ore immediatamente successive alla premiazione. Le pulizie sono cominciate partendo dal Terminillo, in particolare dal piazzale Tre Faggi, affollato di spettatori nelle giornate della Rieti Terminillo Lenergia. Ci saranno tre giorni dedicati alla pulizia di tutto il tracciato, del quartier generale presso la scuola primaria di Vazia e della zona dell’area Hospitality, che ha accolto le autorità e gli sponsor che hanno scelto di fare rete con l’Automobile Club di Rieti e che ringraziamo per aver contribuito a dare vita ad una edizione memorabile”.

Stop Genocidio di Gaza, a Rieti ogni sabato sfilata di donne e uomini sandwich

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Donne e uomini sandwich sfileranno ogni sabato nel centro storico di Rieti per dire STOP al Genocidio di Gaza, dalle ore 18 alle 20 con partenza da piazza Cavour. Inoltre a partire da venerdì 8 agosto il Comitato cittadino spontaneo si ritroverà ogni settimana alle ore 22 a largo Vittori, fronte Cattedrale di Santa Maria, per rompere il silenzio.

È mørto il reatino Angelo Maria Ricci, fumettista di Diabolik e del Giovane Indiana Jones

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Si è spento a Rieti a 79 anni il fumettista e disegnatore reatino Angelo Maria Ricci, omonimo di quel poeta che dà il nome alla via del quartiere Micioccoli. Non tutti sanno che l’Angelo Maria Ricci morto oggi, 4 agosto, è stato per venti anni il disegnatore di Diabolik, mettendo in mostra un’arte ed un talento che vedono gli albori tanto tempo fa, negli anni ’70, quando Ricci entrò all’Espresso. Più là nel tempo arrivarono Martin Mystere, Tirammolla ed il Giovane Indiana Jones, fino al 2001 quando ebbe inizio l’epopea Diabolik. Di seguito la nota di cordoglio del Comune di Grottammare dove ebbe modo di lavorare: “Il Comune di Grottammare si unisce al cordoglio per la scomparsa di Angelo Maria Ricci, figura di grande spessore culturale e umano che ha lasciato un’impronta indelebile nella vita della nostra comunità. Fumettista di grande talento, acuto osservatore della realtà, Ricci ha sempre saputo rappresentare il nostro territorio con passione e profondità. Ricordiamo con particolare affetto i fumetti realizzati per la città di Grottammare, La Sacra a fumetti e Sisto V a fumetti, in cui ha saputo coniugare divulgazione storica e creatività, rendendo accessibili e affascinanti le vicende del passato cittadino anche per i più giovani. Un modo originale e generoso di mettere il proprio talento al servizio della collettività. Il grottammarese dell’anno 2006, ci lascia un’eredità preziosa fatta di parole, immagini, idee e impegno civico. Grottammare lo ricorda con riconoscenza e gratitudine. Alla famiglia e ai suoi cari va il nostro pensiero più affettuoso”.  

Auto danneggia due SUV posteggiati e fugge: “Aiutateci a trovare il colpevole”

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Nella serata odierna, lunedì 4 agosto, due lettori di Rietinvetrina ci inviano la foto dei loro SUV (un Ford e un MG) danneggiati intorno alle ore e 20:45 in viale Fassini, fronte Parco “Il Coriandolo”. Gli stessi lettori riferiscono alla nostra redazione che un’auto, presumibilmente di colore bianco, per cause non note, ha danneggiato i due SUV per poi fuggire. I lettori di Rietinvetrina chiedono a chiunque abbia visto qualcosa di chiamare il numero 329 1527270 o fare segnalazione al 112..

Il Depero per la seconda volta nella classifica mondiale dei migliori bar: è 338° al mondo

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Il Depero si conferma una delle realtà più brillanti della mixology mondiale. Per il secondo anno consecutivo, il cocktail bar reatino è stato inserito nella prestigiosa Top 500 Bars, la classifica che raccoglie i migliori bar del pianeta. Dopo l’esordio nel 2024 con una posizione già di rilievo, quest’anno il Depero compie un balzo significativo in classifica, salendo di 111 posizioni e piazzandosi al 338° posto su scala globale. Un riconoscimento importante, frutto di una proposta audace, di una costante ricerca sulla qualità e di una visione estetica e concettuale che lo rendono un unicum nel panorama italiano e internazionale. Il Depero si conferma non solo come un’eccellenza della mixology, ma anche un punto di riferimento sociale per la comunità locale: un “bar sotto casa” con lo sguardo rivolto al mondo, che reinterpreta in chiave contemporanea il ruolo di luogo d’incontro, condivisione e identità. Una realtà capace di dialogare con le più grandi capitali del bere miscelato. Un traguardo straordinario per un progetto che nasce 13 anni fa e che oggi viene portato avanti dalla visione condivisa di Chiara D’Orazio e Antonio Tittoni, giovani imprenditori che hanno scommesso sull’eccellenza, la sperimentazione e il “bere consapevole”. In un panorama dominato dalle grandi capitali internazionali, questo riconoscimento è un segnale forte: anche una piccola città può ospitare un locale capace di guidare l’innovazione, diventando punto di riferimento per la mixology italiana e non solo. La classifica Top 500 Bars è basata su oltre 2.000 fonti tra guide, voti di esperti, premi internazionali e recensioni verificate: essere presenti, e scalare posizioni, significa entrare in un circuito globale di eccellenza.