Il dramma del 24 agosto: la memoria e l’impegno per la ricostruzioneCastelli: “Negli ultimi due anni abbiamo recuperato molti ritardi

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La memoria di un dolore non lo affievolisce, nemmeno dopo nove anni. Nella notte del 24 agosto 2016, alle 3.36, iniziò il calvario per migliaia di famiglie; cominciava una sequenza sismica tra le più disastrose che abbiano mai colpito il Centro Italia: 299 morti, crolli e danni agli edifici per 28 miliardi di euro, decine di migliaia di persone senza casa, centinaia di imprese bloccate nella loro attività. Quattro terremoti in poco più di cinque mesi dal 24 agosto 2016 al 18 gennaio 2017: la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso, come è stata rubricata dall’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). Un evento catastrofico che ha determinato la creazione di un cratere di ottomila chilometri quadrati: una vasta area compresa in quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) che include 138 Comuni.“Nove anni dopo, il primo pensiero va alle vittime e ai loro familiari e a tutti coloro che hanno perso i loro cari e i loro beni. Il dovere delle Istituzioni è di assicurare ogni forma di aiuto, chiedendo scusa per i ritardi accumulati in troppe false partenze” commenta Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione e alla riparazione. “Un dovere che prescinde dal lavoro fatto e dai lavori in corso, e dai segnali di ripresa e di ripartenza che in questi ultimi due anni sono stati registrati e documentati”.Tra questa notte (sabato) e domani (domenica) si svolgeranno veglie, cerimonie e momenti di raccoglimento nei tre centri devastati dalla scossa del 24 agosto: Amatrice (con una fiaccolata e la Messa al Palazzetto dello Sport con il vescovo di Rieti, monsignor Vito Piccinonna), Accumoli (con una veglia e la Messa presso la Scuola per la Ricostruzione, celebrata dal vescovo Piccinonna) e Arquata del Tronto (veglia di commemorazione e la

IL CASO AMATRICE

Per fare il punto delle opere in corso, dopo nove anni dal sisma, una considerazione a parte merita Amatrice, il paese raso il suolo dalla scossa del 24 agosto del 2016, il più colpito anche in termini di vite umane, con Accumoli e Arquata del Tronto. Finalmente molte gru stanno lavorando anche ad Amatrice, per restituirla, trasformata, ai suoi abitanti. A guidare questa, trasformazione è il Programma Straordinario di Ricostruzione aggiornato, per quel che concerne il centro storico, con voto unanime del consiglio comunale lo scorso 18 agosto. Uno strumento che ora finalmente potrà consentire la ricostruzione anche nel quadrante Nord e Sud del paese. Il progetto coinvolge la ricostruzione integrale della “forma urbis”, salvaguardando l’identità storica del borgo, e adeguandola ai criteri contemporanei di sostenibilità, efficienza e qualità urbana. Dopo aver terminato lo sgombro delle macerie, sono state gettate le fondamenta del nuovo Municipio; con l’avanzamento dei cantieri della Chiesa dell’Immacolata e della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, il centro storico inizia a recuperare il proprio patrimonio storico-artistico, anche con l’avvio dei lavori di ricostruzione del Museo civico “Cola Filotesio” (il grande pittore allievo di Raffaello, noto ai più come Cola di Amatrice), e l’individuazione della ditta che si occuperà della Cattedrale dedicata a San Francesco (con l’aiuto di risorse private grazie all’art bonus). Avviato il cantiere della nuova caserma dei carabinieri, si procede anche con i lavori dell’Ospedale, così come del centro di formazione professionale CFP, e del cimitero. Oltre ai 12 cantieri della ricostruzione privata, di cui 6 importanti aggregati, quattro nuovi sono in fase di avvio nel centro storico. “Siamo consapevoli che è necessario fare ancora di più. Un ruolo strategico, a questo proposito, è rivestito dal cosiddetto “super cantiere” del centro storico che deve quotidianamente affrontare e superare le molteplici criticità ereditate dal passato. Criticità che vanno governate con la stessa determinazione con la quale abbiamo superato le “traversie” del complesso Don Minozzi; la più grande opera di ricostruzione privata del cratere (più di 50 milioni di euro) che sembrava condannata all’insuccesso e che si è trasformata in un cantiere animato da tanti operai e molti mezzi tecnologici” dichiara Castelli. Il Commissario aggiunge: “Su Amatrice, siamo tutti “alla stanga”, senza se e senza ma. Scioglieremo i nodi del passato e avvieremo le opere del futuro finanziando tutto il necessario una volta che la maturazione del provvedimento lo permetterà. Esattamente come accaduto lo scorso aprile allorché abbiamo destinato 17 milioni di euro a sottoservizi, parcheggi, viabilità e spazi pubblici.” Per quanto riguarda il rilancio economico e sociale giova ricordare che con il programma NextAppennino, sono stati concessi oltre 12 milioni di euro alle imprese con sede nel comune di Amatrice per rilanciare la loro attività economica e 6,5 milioni sono stati assicurati alle Istituzioni per progetti di partenariato pubblico-privato (Cer, impianti sportivi, etc.).

IDATI DELLA RICOSTRUZIONE

Il buon andamento della ricostruzione privata si riflette nei dati della Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce il plafond Sisma Centro Italia erogato sulla base dello stato di avanzamento dei lavori. A giugno 2025 i contributi concessi in seguito all’approvazione delle pratiche hanno raggiunto gli 11 miliardi di euro, con liquidazioni che superano i 6,1 miliardi, segnando un +37,41% rispetto al valore erogato nel 2024: il 60% di queste liquidazioni è avvenuto proprio negli ultimi due anni, dal 2023 a oggi. Negli ultimi due anni oltre 4000 (dei 14mila totali) nuclei familiari sono rientrati nelle loro abitazioni.

E poi c’è il capitolo della ricostruzione pubblica, con i suoi oltre 3500 interventi per un valore superiore ai 4,5 miliardi di euro rimasti per i primi anni post sisma nel limbo delle indecisioni, e finalmente sbloccata in quest’ultimo anno: oltre il 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o ha già avviato le procedure per affidamento dei lavori, 18,2% i cantieri in corso e 16,2% quelli conclusi. Nei primi quattro mesi del 2025 sono stati aperti 439 cantieri: entro la fine dell’anno saranno 1200.“Nel bilancio della ricostruzione non possiamo trascurare i segnali della riparazione sociale ed economica in corso – aggiunge Castelli – 700 milioni delle risorse del programma NextAppennino (in totale quasi due miliardi di euro) si rivolgono al tessuto socio-economico del cratere, con particolare attenzione ai progetti di ricerca con le Università e ai Partenariati Speciali Pubblici Privati. Nuove filiere produttive sono state individuate e valorizzate, come quella del legno, per mettere a frutto la grande risorsa del bosco, da troppo tempo lasciata abbandonata e improduttiva”.Opportuno anche rammentare i 168 milioni messi a disposizione per l’innovazione digitale e i circa 3 miliardi per le infrastrutture della viabilità ordinaria (progetto Rivita) sull’asse della Salaria: pochi giorni fa è stato inaugurato anche il cantiere della Picente.

I DATI DELL’OCCUPAZIONE

Con Sviluppo Lavoro Italia è stato possibile fotografare una ripresa occupazionale documentata dai dati dei nuovi flussi in entrata, nel mercato del lavoro dei 138 Comuni del cratere, a un ritmo di incremento del 7%. I nuovi posti di lavoro, tra il 2024 e il 2022 sono aumentati fino al 12,4%, a un ritmo nettamente superiore alle medie di qualunque regione italiana. Basti rammentare che la media nazionale nello stesso periodo ha fatto registrare un aumento del 3,9%.

Il lavoro e i servizi alla persona sono gli strumenti essenziali per garantire che le case che stiamo ricostruendo tornino a essere abitate e vissute, contrastando lo spopolamento, segno della grande crisi demografica che riguarda tutto il Paese” aggiunge Castelli.

ILUOGHI SIMBOLO

Questo percorso di ricostruzione e riparazione non può seguire un andamento lineare e omogeneo, ed è inevitabile guardare ad alcuni luoghi simbolo. Non solo Amatrice. A Norcia, ad ottobre, sarà riaperta la Basilica di San Benedetto, completamente rasa al suolo dalle scosse di ottobre di nove anni fa. A Camerino è stato finalmente dato il via libera alla progettazione della ricostruzione della più estesa “zona rossa” urbana del cratere. A Castelluccio e Arquata sono partiti i primi lavori per la ricostruzione di due dei borghi, diventati esempi internazionali per le opere di ingegneria post-sismica. È stata impressa una decisiva accelerazione nella progettazione degli interventi di mitigazione dissesti necessari all’avvio della ricostruzione privata in diversi punti del territorio dell’Alto Nera.

IL MODELLO APPENNINO CENTRALE“Dobbiamo continuare a procedere con il metodo della “governance multilivello”, che ha assicurato un’efficiente collaborazione tra le diverse istituzioni – commenta Castelli – la Struttura Commissariale di Governo, che ho l’onore di guidare, i diversi Ministeri coinvolti (Lavoro, Affari Interni, Cultura, Turismo, Agricoltura, Infrastrutture, Giustizia, Sport e Giovani) le quattro Regioni, i 138 Comuni, ma anche le Soprintendenze (è stato ferito il cuore artistico e culturale del Paese), così come l’Anac (la ricostruzione esige trasparenza e legalità, oltre a sicurezza e innovazione)”. Si è definito un “modello Appennino centrale” che può diventare laboratorio di intervento per molte aree interne dell’Appennino.

“L’Italia intera deve continuare a guardare a questo lembo della Nazione – conclude Castelli – così carico di storia e di spiritualità, ma anche di nuove energie per lo sviluppo di tutto il Paese. Il Governo non ha mai mancato di assicurare aiuto e risorse alla ricostruzione e alla riparazione. La ricostruzione e la riparazione del Centro Italia dopo il sisma 2016-2017 può diventare “modello” per una rinascita di tutto l’Appennino centrale. La rinascita economica e sociale dell’Appennino centrale non è solo un dovere per chi da sempre ama e vive questi luoghi, ma un investimento essenziale per tutta la Nazione. Perché ricostruire i territori colpiti dal terremoto non è solo un obbligo morale delle Istituzioni, ma può rappresentare anche uno straordinario volano per l’economia nazionale”.

 

 

Due poliziotti reatini in vacanza a Barcellona bloccano rapinatore

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Attimi concitati a Barcellona per due poliziotti reatini in vacanza nella metropoli spagnola i quali stasera, sabato 23 agosto, mentre erano all’interno di un ristorante hanno sventato una rapina. Gli stessi, accortisi di movimenti sospetti, sono coraggiosamente intervenuti fermando il malvivente intento ad effettuare una rapina. Una volta fermato lo hanno consegnato alla Polizia Nazionale di Barcellona che nel frattempo era stata chiamata sul posto

No alle guerre. Cittadinanzattiva Rieti manifesta su Ponte Romano

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I volontari di Cittadinanzattiva Rieti oggi pomeriggio, sabato, su Ponte Romano hanno manifestato per dire no a tutte le Guerre, a sostegno delle vittime palestinesi. L’evento segue la fiaccolata del Comitato Spontaneo Rieti tenuta ieri sera venerdì 22 agosto per le vie del centro storico.

Addio a Marco Laureti, fratello di sant’Antonio. Aveva 58 anni

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È venuto a mancare all’Hospice San Francesco, a soli 58 anni dopo lunga malattia Marco Laureti, Fratello di Sant’Antonio. Conosciuto nel quartiere Micioccoli per la sua attività lavorativa nel supermercato Superconti. Lascia la moglie Marina e due figli. Condoglianze alla famiglia da Rietinvetrina e Radiomondo, per questa grave perdita

82enne trovata senza vita nella sua casa di viale Morroni

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La Polizia di Stato di Rieti, su segnalazione della nipote, ha scovato un’anziana di 82 anni senza vita all’interno del proprio appartamento di viale Morroni. Da quanto riferito a Rietinvetrina dalle Forze dell’Ordine, le cause della morte dovrebbero essere naturali. L’allarme è scattato dopo che la nipote non riusciva a comunicare con la donna.

È FESTA – A San Pietro di Poggio Bustone la Festa in onore del Sacro Cuore di Gesù – IL PROGRAMMA CIVILE

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Tutti pronto a San Pietro di Poggio Bustone per l’edizione 2025 della Festa Patronale in onore del Sacro Cuore di Gesù e Santa Maria Santissima. Ricco il programma religioso (nella foto sotto) e quello ricreativo.

Lunedi 25 e martedi 26 agosto, alle ore 20, Torneo di Briscola in coppia in piazza don Angelo Ippoliti. Mercoledi 27 agosto commedia teatrale “Sopra ru mortu se canta la requia” per la regia di Angelo Mostarda. Giovedì 28 agosto Sara & Sogno Mediterraneo, venerdì 29 agosto Orchestra Luca Sebastiani, sabato 30 agosto spettacolo comico di N’Duccio e domenica 31 agosto musica dell’Orchestra Sole d’Italia. Redazionale pubblicitario

Opposizione in Provincia: “Sulle scuole il TAR ci dà ragione, che figuraccia per Rocca e Cuneo”

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“Apprendiamo con soddisfazione la bocciatura, da parte del TAR del Lazio, degli accorpamenti previsti per gli Istituti scolastici di Petrella Salto e Borgorose, e di Torricella Sabina e Poggio Moiano. Come Consiglieri provinciali di opposizione nell’ottobre scorso votammo conto lo scellerato piano di dimensionamento deciso dalla Regione Lazio, cui incredibilmente anche la presidente Cuneo si associò per dovere di partito, parlando addirittura di “una decisione responsabile e strategica mirata a migliorare e rendere più funzionali le reti scolastiche del nostro territorio”.

Spiace constatare che debba essere un tribunale amministrativo a tutelare gli interessi dei nostri concittadini anziché gli organismi politici destinati a tale scopo, ma siamo lieti che il TAR abbia condiviso le nostre istanze e quelle dei Sindaci che si erano fatti promotori del ricorso. La decisione regionale, come avevamo più volte sottolineato, non aveva infatti tenuto conto della peculiarità dei Comuni interessati, che ricadono in un territorio montano e caratterizzato da difficoltà di collegamento, nonché soggetto a importanti fenomeni di spopolamento che avrebbero rischiato di risultare ancora più evidenti.

Confidiamo che questa sentenza serva da lezione per un centrodestra spesso troppo sordo rispetto alle reali esigenze dei piccoli Comuni, basti pensare alle pasticciate nomine dei commissari delle Comunità montane, e che dissuada chi in futuro dovesse avere la tentazione di giocare con il futuro di questo territorio, sulla base di una presunta razionalizzazione che quasi sempre si traduce in impoverimento di luoghi e comunità”.
I consiglieri Provinciali: Gabriele Bizzoca, Simone Salini, Alessandro Spaziani

Truffatore seriale di anziani denunciato dai Carabinieri a Cantalice

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I Carabinieri della Stazione di Cantalice, al termine di una mirata attività investigativa, hanno denunciato in stato di libertà un uomo di 46 anni, originario della Campania, ritenuto responsabile di una serie di truffe commesse con modalità analoghe in diverse regioni italiane, tra cui anche il territorio reatino.

Le indagini hanno preso avvio a seguito della denuncia sporta da un’anziana residente a Cantalice che lo scorso febbraio si è rivolta ai militari della locale Stazione dopo essere stata raggirata da un individuo che, spacciandosi per un appartenente all’Arma dei Carabinieri, le ha chiesto denaro e oggetti preziosi con la scusa di dover aiutare un familiare coinvolto in un finto incidente. Il danno complessivo subito dalla vittima ammonta a oltre 10.000 euro, tra contanti e monili in oro.

L’attività investigativa, condotta con metodo e professionalità dai militari, si è sviluppata attraverso l’acquisizione e l’analisi di immagini di videosorveglianza, tracciati GPS e tabulati telefonici, che hanno consentito l’identificazione del presunto autore e la sua denuncia alla Procura della Repubblica di Rieti per il reato di truffa aggravata.

Il truffatore, già noto alle forze dell’ordine per reati della stessa natura, seguiva un copione ormai consolidato: contattava telefonicamente le vittime, per lo più anziane, presentandosi falsamente come appartenente alle forze dell’ordine, simulando situazioni di emergenza — quali incidenti o arresti — e convincendole a consegnare denaro o beni di valore per “aiutare” un familiare in difficoltà.

Le indagini sono tuttora in corso, sia per accertare l’eventuale coinvolgimento di complici, sia per verificare l’estensione territoriale della rete criminale e individuare ulteriori vittime.

L’Arma dei Carabinieri rinnova l’invito alla cittadinanza, in particolare alle persone anziane, a non cedere mai a richieste di denaro o oggetti da parte di sconosciuti che si presentano come appartenenti alle forze dell’ordine o istituzioni. In caso di sospetti, è sempre opportuno contattare immediatamente il Numero Unico di Emergenza 112 o rivolgersi alla Stazione dei Carabinieri più vicina.

Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.

Tito Cheli: “Propositi dimenticati”

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“Nel 1959, con la donazione di questa scultura alle Nazioni Unite, l’Unione Sovietica (Segretario Generale del Partito Comunista e Presidente del Soviet Supremo, Nikita Krusciov) rappresentò al mondo il proprio desiderio di contribuire alla realizzazione della pace universale attraverso la cooperazione internazionale. La scultura in bronzo “un uomo muscoloso, modellato dal lottatore olimpico Boris Gurevich, che tiene in una mano un martello e, nell’altra, una spada che sta conficcando in una lama d’aratro, usata per tagliare i solchi per piantare le colture”, esprime il desiderio dell’uomo di cancellare la guerra e trasformare i mezzi di distruzione in strumenti di pace per facilitarne il cammino verso il benessere.

La statua è di Evgeniy Vuchetich, scultore sovietico di origine russa, francese e serba che visse la maggior parte della sua vita in Russia. L’opera in bronzo è collocata nei giardini del Palazzo di Vetro. L’immagine è tratta dalla Bibbia ebraica (Isaia 2:4) in cui il profeta proclama che “nei giorni avvenire”, persone di tutte le nazioni “faranno delle loro spade vomeri e delle loro lance falci; nazione non alzerà la spada contro nazione; né impareranno più la guerra”, nel regno di Dio, invece di essere disseminata di sangue umano e cadaveri, come sta accadendo oggi, la terra sarà coltivata e produrrà buon cibo.

Un testo relativo alla sacra scrittura che è anche la base dello spiritual afro-americano “Down by the Riverside” (Giù presso il fiume: “deporrò la mia spada ed il mio scudo giù sulla riva del fiume, non studierò più la guerra”). La scultura fu donata il 4 dicembre 1959 al segretario generale dell’ONU, Dag Hammarskjold, da una delegazione sovietica guidata da Vassily V. Kuznetsov, primo vice ministro degli esteri dell’URSS.

La statua dell’uomo muscoloso che sta conficcando la spada in una lama d’aratro è sempre lì, nei giardini del Palazzo di Vetro a testimoniare il perenne desiderio dell’uomo per l’affermazione dei valori essenziali della vita, non certamente quelli rappresentati dall’aggressione della Russia all’Ucraina. l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 contro lo Stato di Israele e la insostenibile crisi umanitaria a Gaza.

La superbia e l’arroganza che dominano i nostri giorni hanno decisamente annullato quelmessaggio ispiratore che, alla fine della seconda guerra mondiale sollecitò l’Unione Sovietica a donare l’opera dello scultore sovietico all’ONU, l’organismo più rappresentativo al mondo per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Le grandi conquiste dei nostri l tempi che hanno visto l’uomo mettere piede sulla Luna ed ancora programmare viaggi “andata-ritorno” nello spazio, con il l possibile raggiungimento di altri pianeti, non devono permetterci di essere inerti spettatori davanti a tragedie umane dove persone in lotta per ricevere cibo ed assistenza, vengono barbaramente uccise : dove sono la sensibilità, l’amore dell’uomo per i suoi fratelli, l’affermazione della giustizia, il raggiungimento della pace e del benessere? Temi che meritano una profonda meditazione, un incoraggiamento per spingerci a riconsiderare quel desiderio di pace e di fratellanza espresso dal mondo il 25 aprile 1945, con la Fondazione dell’ONU, l’organizzazione internazionale per la protezione dei diritti umani, la fornitura di aiuti umanitari, la promozione e lo sviluppo sostenibile, oltre che il rispetto del diritto internazionale.

All’inizio furono 51 gli Stati Membri che vi aderirono, oggi su l 205 ne sono 195, con Palestina e Santa Sede come “osservatori permanenti”. Alla luce delle tragedie di questi giorni, perché non riproporre il Salmo d’Isaia, “rappresentato” dalla statua dell’uomo muscoloso conservata nei giardini del Palazzo di Vetro per sollecitare la sensibilità religiosa dell’umanità : un messaggio rivolto soprattutto ai giovani per sollecitare la loro attenzione e il loro impegno perché la Pace torni in ogni angolo del mondo e perché, finalmente, “nessuno si eserciti più nell’arte della guerra”. Tito Alessio Romano Cheli

SEI TU IL REPORTER di Rietinvetrina – “In via Campoloniano quadro elettrico aperto e alla portata di tutti”

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Per la nostra rubrica SEI TU IL REPORTER a Rietinvetrina scrive un lettore che ha trovato un quadro elettrico pubblico aperto: “Si può tenere completamente aperto in via campoloniano il quadro elettrico dove può piovere e danneggiare tutta la rete?” – conclude il lettore di Rietinvetrina.