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venerdì 10 Ottobre 2025
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Greccio e Farfa: due giornate tra spiritualità, storia e comunità per gli alunni convittori dell’IPSSEOA di Rieti – LE FOTO

In un mondo scolastico sempre più attento alla crescita integrale della persona, il Progetto Accoglienza dell’IPSSEOA di Rieti si conferma un pilastro fondamentale per l’inserimento degli studenti nel nuovo contesto educativo e umano. Le due recenti uscite didattico-formative, della terza fase del progetto, a Greccio e Farfa, rivolte alle classi prime del Convitto, hanno rappresentato molto più di una semplice attività extracurricolare: sono state esperienze di vita, capaci di lasciare un’impronta profonda nella coscienza e nel cuore dei partecipanti.

6 ottobre – A Greccio, alle radici del Presepe e dei valori francescani
La prima uscita ha condotto gli studenti al Santuario di Greccio, nel cuore della Valle Santa reatina. Questo luogo, noto in tutto il mondo come la culla del primo presepe vivente ideato da San Francesco d’Assisi nel 1223, ha accolto i ragazzi in un’atmosfera di raccoglimento e bellezza sobria, tra il silenzio del bosco e l’austerità della pietra. Accompagnati dagli Educatori gli alunni hanno potuto ripercorrere la storia del gesto rivoluzionario di Francesco, che attraverso la rappresentazione della Natività volle trasmettere un messaggio potente di umiltà, semplicità e fraternità. Durante la visita, i ragazzi hanno partecipato a momenti guidati di riflessione e dialogo, in cui si è ragionato sul significato profondo del presepe: non solo una tradizione religiosa, ma un simbolo universale di pace, famiglia e accoglienza. Il legame con la realtà convittuale è stato immediato: proprio come nel presepe, anche in Convitto si costruisce quotidianamente una comunità, in cui ciascuno trova il suo posto, è accolto, è ascoltato.

8 ottobre – A Farfa, alla scoperta della vita comunitaria secondo San Benedetto
Due giorni dopo, l’Abbazia di Farfa ha ospitato la seconda tappa della terza fase del progetto. Situata nel cuore della Sabina, Farfa è uno dei centri monastici benedettini più prestigiosi d’Europa, ricco di arte, storia e spiritualità. Gli studenti, appena entrati nel Convitto, hanno vissuto qui un’esperienza formativa intensa, pensata per avvicinarli al concetto di vita comune come cammino condiviso, fatto di regole, rispetto e collaborazione. La visita all’Abbazia, guidata da esperti del luogo, ha permesso ai ragazzi di esplorare la maestosa chiesa, il chiostro, la storica biblioteca e le antiche sale monastiche, immergendosi in un’atmosfera fuori dal tempo. Particolarmente significativo è stato il momento dedicato alla regola di San Benedetto, “Ora et labora” (prega e lavora) che ha offerto spunti per riflettere sull’importanza dell’equilibrio tra impegno e spiritualità, tra dovere individuale e responsabilità verso gli altri. In un dialogo aperto condotto con gli Educatori, i ragazzi hanno potuto confrontare la vita monastica con la quotidianità del Convitto: anche oggi, vivere insieme significa accettare le diversità, sostenersi a vicenda e collaborare per il bene comune.  L’uscita si è chiusa con un momento di raccoglimento collettivo, durante il quale gli studenti hanno espresso pensieri, emozioni e desideri per il loro percorso futuro. Ne è emersa una forte consapevolezza: il Convitto non è solo un luogo in cui si dorme e si studia, ma una comunità viva.

Due luoghi, un unico messaggio: costruire insieme
Le esperienze vissute a Greccio e Farfa hanno rappresentato due tappe complementari, nell’ambito della terza fase del progetto, di un percorso che intende accompagnare gli studenti non solo nella conoscenza del territorio, ma soprattutto nella costruzione di una coscienza di gruppo, fondata su valori condivisi. Greccio ha insegnato il valore della semplicità e della fraternità; Farfa ha mostrato come l’organizzazione e il rispetto reciproco possano generare comunità solide e coese. In entrambi i casi, i ragazzi hanno sperimentato un Convitto che esce dalle proprie mura, si confronta con la storia, la spiritualità, e diventa strumento di crescita umana.

Il Progetto Accoglienza dell’IPSSEOA di Rieti si conferma così una proposta educativa di grande valore, capace di coniugare cultura, spiritualità e relazione. Un’iniziativa che non solo facilita l’ingresso dei nuovi alunni nella realtà scolastica e convittuale, ma li aiuta a sentirsi parte di un progetto più grande, in cui ciascuno è chiamato a dare il meglio di sé, per sé e per gli altri. Come San Francesco e San Benedetto hanno saputo costruire, nel passato, modelli di convivenza fondati su principi forti, anche i nostri giovani studenti sono oggi chiamati a fare lo stesso: costruire una comunità, giorno dopo giorno, fatta di rispetto, ascolto, condivisione e responsabilità.

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