Dal 13 ottobre a Rieti prende il via il progetto “Gli ultimi saranno i primi”, il primo corso di Tennistavolo inclusivo che punta a diventare la prima scuola di questa disciplina aperta a tutti. L’idea alla base del progetto è semplice ma potente: partire dagli ultimi, dalle persone che vivono situazioni di fragilità, per costruire un percorso che metta davvero tutti sullo stesso piano e faccia dello sport un’occasione di incontro e crescita condivisa.
Grazie al sostegno della Fondazione Varrone si è reso possibile l’avvio di questa iniziativa, che non vuole limitarsi a proporre un’attività sportiva, ma intende offrire uno spazio in cui ciascuno possa sentirsi accolto e valorizzato. Il tennistavolo, con la sua natura dinamica e accessibile, è la disciplina ideale per un progetto di questo tipo. È uno sport che allena riflessi e coordinazione, stimola la concentrazione, favorisce la socializzazione e può essere praticato a qualsiasi età e livello di abilità. Per questo rappresenta un perfetto strumento di inclusione, capace di unire persone diverse intorno a un tavolo e a una pallina che non conoscono barriere. Con “Gli ultimi saranno i primi” Rieti compie un passo importante: lo sport diventa un mezzo per abbattere le differenze e creare comunità, ponendo le basi per la nascita di una scuola di tennistavolo che sia davvero per tutti.