Il dibattito sul futuro del Sistema Sanitario Nazionale non può più ignorare una realtà fondamentale: la sanità non è fatta solo di ospedali, ma anche di migliaia di strutture e servizi sociosanitari e assistenziali dove ogni giorno lavorano migliaia di operatori, infermieri, Oss, fisioterapisti, educatori e personale ausiliario che rappresentano il cuore dell’assistenza agli anziani, ai disabili e alle persone fragili.
“Questi professionisti – dichiara Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale UGL Salute – garantiscono cure, dignità e continuità assistenziale a milioni di cittadini, ma troppo spesso vengono trattati come lavoratori di serie B. A parità di competenze e responsabilità, subiscono contratti peggiorativi, retribuzioni più basse e minori tutele rispetto ai colleghi del sistema sanitario pubblico e privato accreditato.” La UGL Salute denuncia da tempo una disparità intollerabile tra chi opera nelle strutture pubbliche e nel privato accreditato rispetto al terzo settore. Una diseguaglianza che mina la qualità del servizio e alimenta la fuga di personale qualificato. “Se non si riconosce il valore del lavoro sociosanitario – prosegue Giuliano – si mette a rischio l’intero sistema di assistenza. Senza infermieri, Oss e operatori adeguatamente retribuiti e motivati, le Rsa, i centri diurni e i servizi domiciliari non potranno reggere.” La UGL Salute chiede una maggiore attenzione sul settore e la valorizzazione del personale sociosanitario, che passi attraverso un incremento delle retribuzioni con la stesura di un contratto unico di categoria che elimini l’attuale frammentazione; il riconoscimento delle specifiche professionalità e competenze; il rafforzamento dei percorsi formativi e di carriera; un quadro fiscale e normativo certo per gli enti del settore.
“Non ci può essere una sanità a più velocità – conclude Giuliano –perche’ la cura delle persone fragili vale quanto quella dei pazienti ospedalieri. Per questo chiediamo al Ministero della Salute e alle Regioni di intervenire con misure concrete e di dare seguito all’attuazione del tavolo di confronto previsto in tempi rapidi. Solo garantendo maggior rispetto, pari dignità e tutele a tutti gli operatori si potrà costruire un sistema sociosanitario realmente giusto ed efficiente.”



 
                                    












