È stato oggi il giorno dell’addio a Raffaele Marianella, 65enne autista del Pistoia Basket ucciso nell’assalto al bus lo scorso 19 ottobre. A presiedere i funerali nella Chiesa di San Sebastiano a Cesano di Roma, concelebrati da padre Massimo Marianella, fratello della vittima e priore dell’Abbazia di Piona, è stato il vescovo Vito, che ha invitato tutti a fermarsi “ai bordi delle lacrime di Dio”, davanti a una morte che interroga e ferisce l’intera comunità. Ma sapendo che il dolore non deve essere rassegnazione: “Da questa ferita devono nascere gesti di controtendenza, parole e scelte nuove, capaci di dire mai più violenza”. Un appello che tocca tutti: le istituzioni, la città, il mondo dello sport, le nostre famiglie. Un invito a riconoscere i nostri limiti come possibilità di vita, e a credere che la volontà di Dio non è mai la morte, ma sempre il riscatto e la speranza.
“Respingiamo tutto il male commesso, ma anche chi l’ha commesso è figlio. Ci sono interrogativi che lacerano il cuore” ha detto don Vito, che ha annunciato l’intenzione di recarsi personalmente presso la casa circondariale per incontrare i presunti autori dell’omicidio: “Sarebbe una doppia morte lasciare tutte le cose così, è troppo poco che la giustizia faccia semplicemente il suo corso. È giusto che accanto a questo ci sia un impegno rieducativo ed educativo, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni”.
Così nella nota la Chiesa di Rieti






