Francesconi: “Riaperto Santuario San Felice all’Acqua, ma il degrado scaccia i turisti”

“Con il turismo sportivo montano ormai stracciato dalle ipotesi attuabili, Cantalice si fa trovare ancora una volta non pronta a valorizzare il proprio territorio. E’ quanto rimarca Giandomenico Francesconi, ex consigliere comunale in quota “Fratelli d’Italia”, partito non ufficialmente partecipe alle precedenti consultazioni elettorali vinte dal centrosinistra.

“Nella strada che porta al Santuario di San Felice all’Acqua c’è un incuria da far paura: tra immondizia e cani randagi i turisti letteralmente scappano”. E’ cronaca di non molto tempo fa che una donna, moglie di un dipendente comunale, sia stata morsa da un cane sciolto, per fortuna senza problemi gravi.

“Non solo, la strada è ostruita in alto da un ramo che impedirebbe ai pullman di transitare senza urtarli – prosegue Francesconi – medesima situazione – incalza ancora – su l’altra strada che porta al Santuario (prima via San Gregorio e poi via Giovanni Pascoli ). Quest’ultime facenti parte del cammino di Francesco” . “In tutto questo ancora una volta l’amministrazione è assente” sentenzia l’ex consigliere. C’è stato molto tempo per preparare la stagione turistica religiosa, aperta dal 15 agosto al 15 ottobre, ma non sembra che ci sia stata la giusta attenzione alle cose fondamentali e ai dettagli.

“Servirebbe un miracolo per destare quest’amministrazione verso posti dove transitano molti pellegrini.

Proprio come quell0 dell’acqua, quando Felice Porri colpì con un bastone a terra facendo sgorgare l’acqua per dissetare i propri compagni contadini. Cantalice deve ripartire dalle sue ricchezze artistiche, religiose, culinarie e dalla purezza delle sue acque, lasciandosi alle spalle vecchie ruggini. Anche ad alta quota” – conclude Giandomenico Francesconi.