FOTOVOLTAICO, CGIL: PURTROPPO IL MINISTRO ROMANI DEVE ANCORA RIFLETTERE

Ministro Paolo Romani

Salvaguardare il settore delle rinnovabili e fare in modo che la discussione sui nuovi incentivi non si blocchi. E’ la richiesta avanzata dai sindacati nell’incontro di ieri (23 marzo) al ministero dello Sviluppo economico con il ministro Paolo Romani e il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo  per discutere del decreto rinnovabili.

Il ministro Romani, fanno sapere il Segretario Confederale della CGIL, Fabrizio Solari e Antonio Filippi del dipartimento Reti e terziario della CGIL Nazionale, ha illustrato alle parti sociali, nel corso del confronto, le ragioni della nuova programmazione degli incentivi alle fonti verdi che il Governo sta definendo, in particolar modo l’impiego più efficace delle risorse disponibili per favorire una “crescita reale e di lungo periodo del tessuto produttivo di questo settore”.

Secondo Romani il D.lgs, approvato il 3 marzo 2011, si è reso necessario perché le energie rinnovabili hanno registrato una “crescita fuori ogni aspettativa”, raggiungendo praticamente con 8 anni di anticipo l’obbiettivo previsto per il 2020, che era di circa 8mila MW di potenza da fotovoltaico. Ciò ha generato, ha spiegato il ministro “un forte appesantimento finanziario sul meccanismo incentivante del ‘Conto Energia’ con circa 3,5 miliardi di euro annui di copertura”. Da qui è scaturita la decisione del governo di prevedere un limite annuo agli incentivi economici, cercando di salvaguardare gli investimenti già effettuati per il 2011.

Il Segretario Confederale della CGIL, Fabrizio Solari, presente all’incontro, ha ricordato come la CGIL da tempo “sostiene l’utilità di affrontare il tema di un nuovo piano energetico nazionale” che faccia "vera programmazione" per l’intero comparto energetico dell’Italia, aggiungendo che se sulle rinnovabili oggi “c’è una bolla, evidentemente qualcosa nella programmazione non è andato, ma bisogna correggere gli errori – ha avvertito il dirigente sindacale -, non abbattere il sistema. Bloccare tutto significa distruggere l’intera filiera occupazionale”, in un momento di forte crisi economica è invece l’unico comparto che cresce soprattutto nel Sud.

Intanto il ministro Romani si è impegnato a convocare una nuova riunione di merito per la prossima settimana.