“L’istituzione della ZES unica, prevista dal DL 124/2023 convertito nella L. 162/2023, avrebbe dovutorappresentare un’occasione concreta di riequilibrio territoriale e rilancio economico per le aree fragili delPaese. Tuttavia la provincia di Rieti risulta esclusa, nonostante le evidenti criticità strutturali e socio‐economiche del territorio, acuita dalla tragedia del sisma del 2016. Confartigianato Imprese Rieti sottolineacome sia ingiustificata tale esclusione, tanto più alla luce del fatto che alcuni dei comuni più colpiti, comeAmatrice e Accumoli, non solo rientrano nel cosiddetto Cratere Sismico, ma presentano indicatori difragilità socio‐economica che dovrebbe rendere prioritaria la loro inclusione in qualsiasi strategia nazionaledi rilancio.Il recente studio di Confartigianato Imprese Rieti sull’economia della montagna ha nuovamente evidenziato,anche secondo i dati ISTAT e SVIMEZ, come il territorio reatino abbia registrato un calo demografico costantenegli ultimi 15 anni, presenti un tasso di disoccupazione giovanile tra i più elevati del Centro Italia e abbianotevoli difficoltà infrastrutturali. Senza dimenticare che una parte considerevole del territorio è classificatocon area interna dalla Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI). Nonostante ciò, Rieti e l’intera regione Lazio è fuori dalla ZES unica, che invece garantirà benefici ad altreregioni, come l’Umbria e le Marche. Ma perché Rieti e la sua provincia sono escluse dalla ZES?
“Mentre si celebrano le potenzialità della ZES – afferma Franco Lodovici, Presidente di ConfartigianatoImprese Rieti – noi siamo qui con questa domanda, che resta sospesa come un macigno e con un terzo delterritorio colpito dal sisma 2016, la cui ricostruzione è ancora lontana e dove manca una reale ripartenzaeconomica. Basterebbe questo per essere inseriti in una ZES, dove agevolazioni fiscali, semplificazioni amministrative e incentivi agli investimenti rappresentano proprio gli strumenti per attrarre imprese ecreare lavoro. Invece no. Rieti e la sua provincia restano fuori – conclude Franco Lodovici – una sceltainspiegabile, soprattutto se si considera che la ZES unica ha incluso aree sicuramente meno penalizzate emeno isolate dei nostri territori. E mentre altrove si annunciano sportelli unici, riduzioni IRAP e creditod’imposta, a Rieti restano le solite promesse”.Per Confartigianato Imprese Rietisi parla troppo e a sproposito di aree interne, quando poi nei fatti l’indirizzopolitico‐governativo va in un’altra direzione. “Cosa faranno e diranno i nostri rappresentanti istituzionali?Come rimediare a un danno così grave che mette seriamente a rischio coesione sociale, occupazione,sviluppo ecc di un territorio fragile e marginale?Di fronte a questa palese iniquità, Confartigianato Imprese Rieti chiede con forza:
1) la verifica dei criteri utilizzati per la definizione delle aree ZES;
2) l’immediata attivazione della Regione Lazio per chiedere l’inserimento dei territori del reatino, conpriorità per il cratere sismico;
3) se tutto ciò non fosse possibile, la definizione di misure compensative urgenti per evitare l’ulterioremarginalizzazione economico e sociale della provincia”. Così nella nota Confartigianato Rieti